SESKS SULLA PUMA SENZA HYBRID

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In un momento politicamente complicato con il braccio di ferro tra i costruttori e la FIA, il promotore offre la possibilità a Sesks di disputare Polonia e Lettonia sulla Puma Rally1 della M-Sport, ma nell’esordio di Mikołajki il driver lettone guiderà la Rally1 senza ibrido voluta nel regolamento 2024 da Cockermouth per poi passare al volante della Puma Rally1 HY in Lettonia.

Per il ventiquattrenne Lettone, la delusione per la prima ERC in Ungheria, quando in piena lotta per la vittoria assoluta, si è dovuto ritirare mestamente con la sospensione posteriore sinistra danneggiata dopo l’urto con una pietra sporgente in carreggiata, oggi è stata addolcita dalle due gare a spot con la squadra di Wilson. Ma soprattutto dopo tante stagioni di purgatorio è entrato nelle grazie del WRC Promoter, e di colpo si ritrova negli appuntamenti iridati di Polonia e Lettonia al volante di una Puma Rally1. A sollevare più di un punto interrogativo in questa sorta di promozione, aggiungiamo strameritata, è il debutto in Polonia a fine giugno al volante di una vettura come la Rally1 senza ibrido, ma zavorrata. La vettura fortemente voluta dalla M-Sport, ma della quale sino ad oggi nessuno ha mai parlato, nemmeno per un misero test, fa il suo ingresso nel WRC con una prima a spot messa in piedi dalla M-Sport e dalla WRC Promoter. La motivazione è dimostrare le capacità didattiche di questa vettura per aiutare un debuttante ad adattarsi alla potenza della rally1. Visto che tra Polonia e Lettonia WRC passano appena tre settimane logica avrebbe voluto un Sesks subito al volante della vettura Hybrid, perché il kit ibrido è l’elemento a cui è più difficile adattare il proprio stile di guida. Soprattutto in fase di frenata quando si va a ricaricare e un pochino anche in fase di rilascio. Una bella opportunità concessa a un giovane meritevole, dove la sua nazionalità e la scelta delle due gare non è sicuramente casuale, come non lo è stata la promozione del Polonia nel WRC, mantenendo il suo slot nell’ERC. Un operazione dal sapore commerciale come è giusto che sia, ma dall’operazione filtra anche un retrogusto politico volto a dare una propedeuticità forzata a una vettura sino ad oggi non ha neppure fatto un chilometro. Ed oltre a questo aspetto c’è anche un promotore che contrariamente ai costruttori sta spingendo per l’eliminazione dell’ibrido già dalla prossima stagione.

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