CACHON METTE LE ALI ALLA YARIS

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Il primo round sugli asfalti delle Canarie ha regalato una miriade di spunti interessanti da approfondire, anche se da estimatore la voglia sarebbe quella di iniziare con il nuovo leader ERC, a Las Palmas la stella di un altro classe 1999 ha fatto esplodere i cronometri. Cachòn senza una foratura avrebbe regalato alla Toyota GR Yaris Rally2 il secondo successo su asfalto, il primo internazionale.

Quando si perde una gara per una foratura su una superfice asfaltata, nel 90% dei casi si può dire che uno è andato a cercarsela, con qualche taglio impossibile, ed è stato il caso Alejandro Cachòn. In realtà un pizzico di sfortuna ci ha messo il dito, in una gara dove i tagli sono rarissimi, in quella curva hanno tagliato tutti per stare in strada, e dalle pietre che sporgevano tagliare di più o di meno cambiava poco o niente. Quaranta secondi persi tra uno scratch e l’altro, lo hanno tagliato fuori dalla lotta per il primato, ma come se niente fosse successo Alejandro ha continuato con lo stesso passo velocissimo e regolare, ed è riuscito nella volata finale a ributtarsi alle spalle Ruiloba e Suarez, i suoi due principali avversari nel super campionato spagnolo. Fare considerazioni con il senno di poi lascia il tempo che trova, come andare a sottrarre quaranta secondi al tempo finale di Cachòn ed affermare che avrebbe vinto con una decina di secondi di vantaggio sui due francesi. Il venticinquenne spagnolo ha però messo l’accento sulla maturità raggiunta con due stagioni da ufficiale Citroen Racing; una stagione nel campionato iberico, ed una nel WRC2 (sia pure avara di risultati). Alle Canarie ha dimostrato di avere il passo per battere gli asfaltisti dell’ERC, cosa non da poco in una gara dove in nove anni di ERC i piloti di casa hanno vinto solamente tre volte. E nel conto dei successi parziali (scratch) è riuscito a metterne in carniere ben sei (uno a parimerito) su tredici speciali disputate; lo stesso numero di speciali vinte dal duo francese Bonato (quattro), Franceschi (due). Una differenza marcata con Roma dove in sette edizioni ERC solamente in due occasioni sono passati gli stranieri. Ma se da una parte è giusto esaltare il colpo del volante del pilota iberico, ad impressionare ancora di più è stata la Toyota GR Yaris, a meno di cinque mesi dal debutto sull’asfalto è riuscita a mettere alle corde la C3 e la Fabia RS, le due vetture oggi teoricamente più competitive sull’asfalto. Bonato sull’asfalto è un grande termine di paragone, inferiore solamente all’esplosività dei due ufficiali Rossel e Gryazin, ed al nostro Crugnola, tre dei migliori piedi che in queste stagioni si sono misurati con delle rally2. Se la vettura con gli occhi a mandorla è già così competitiva sul catrame, ed lavorarci in maniera importante sono stati solamente la struttura di Teo Martin e Tobia Cavallini (da febbraio ad aprile), ed oggi ha dimostrato di potere competere, con i piloti giusti, in tutti i campionati nazionali e internazionali.

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