SCANDOLA E’ TORNATO

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Nelle ultime stagioni terra o asfalto le soddisfazioni per Umberto Scandola sono state pochissime, qualche lampo ogni tanto ma con una pesante cappa di occasioni mancate, che hanno fatto dimenticare cosa è in grado di fare il Veronese. Ma in quelle due speciali a metà gara si è rivisto il miglior Scandola, quello che in Sardegna si mise alle spalle Lappi e Suninen.

Il risultato finale in se non è certamente quello a cui Umberto Scandola ambiva, ma le sei speciali vinte (sulle nove in programma), sommate a quei trenta secondi persi per un problema tecnico la dicono lunga su come sarebbe potuto concludersi il San Marino, visto il distacco alla fine dell’ultima speciale di appena 8” nel confronto di chi era al timone della gara. Purtroppo sappiamo che con i se ed i ma non si fanno le classifiche e non è nostra intenzione farlo in questa occasione. Lo spaccato di gara che riteniamo sia debito mettere in risalto sono i passaggi sulla Monte Rocca 2 e Piandimeleto 2 dove con un uno due impressionante ha dimezzato il suo distacco portandolo a soli 14” dalla testa. In una gara così tirata viaggiare dagli otto ai nove decimi a chilometro più veloci degli avversari significa avere qualcosa in più. Quel click che nel mondiale fa la differenza tra i top driver e tutti gli altri. Le ultime stagioni per Umberto e Gildo sono state molto avare, ma qualche buon risultato lo hanno portato a casa, oltre a qualche interessante spaccato di gara come nel Tuscan 2019. Prestazioni degne di un protagonista assoluto del tricolore, ma senza quel qualcosa in più, quel passo da mondiale che pure Umbi aveva dimostrato di avere nel piede. Quel lampo che non abbiamo più visto da quel Sardegna 2016 quando alla fine della prima tappa (dopo un ora e un quarto di gara) conduceva il WRC2 davanti alla Fabia ufficiale di Esapekka Lappi ed a Teemu Suninen, due dei protagonisti del mondiale rally degli ultimi anni. La frustrazione per l’accaduto, ma anche la libertà di non dovere pensare ai punti del campionato ha liberato il miglior Umberto Scandola, dimostrando che il ragazzo non ha perso il suo tocco magico. Una rimonta che ha continuato anche nelle ultime speciali, ma questa volta senza quel click in più che forse non gli avrebbe permesso di vincere, ma siamo sicuri sarebbe arrivato a pochi decimi dai primissimi. Certamente la ragione ha avuto il sopravvento, ma sicuramente a fornire la pausa di riflessione ha contribuito una gara che tra il secondo e terzo passaggio si è dovuta fermare perché la testa stava mordendo la coda. Il suo treno per il mondiale oramai è partito da tempo, ma se saprà ritrovare la giusta serenità ha ancora molto da dire a livello nazionale ed internazionale.   

CLASSIFICA   

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