RALLY ALLARME VERIFICHE

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Con l’aggravarsi della situazione pandemica ed il ritorno alla restrizione dei movimenti, soprattutto in molte regioni italiane è tornato ad evidenziarsi il problema degli assembramenti soprattutto in fasi specifiche: verifiche, ingressi ed uscita dal service che in molti casi ha irritato la popolazione locale le cui rimostranze possono pesare molto.

Un anno di pandemia dai quali secondo qualcuno tutti dovevamo uscire migliori oggi è teoria morta e sepolta. Quello che bisogna afferrare in questi momenti è che la convivenza con questa situazione potrebbe andare ben oltre le aspettative generali, per cui per sopravvivere bisogna cercare di rispettare regole semplici come il distanziamento, mascherine ecc.., ma non tanto al chilo come poi si finisce per fare, ma come un esempio di rettitudine. Non tanto per il rispetto di convinzioni a cui il singolo può credere oppure no, ma perché con una marea di attività è ritornata in lockdown o è sottoposta a forti restrizioni. Oggi i rally, ed altre attività motoristiche, sono andate avanti anche nelle zone rosse per merito degli sforzi della federazione, ma quei protocolli stilati e soprattutto caldeggiati ai ministeri sono fatti per essere rispettati alla lettera da tutte le parti in causa, ed agli organizzatori piccoli o grandi spetta anche l’onere di creare situazioni logistiche che agevolino il rispetto di queste prescrizioni, rinunciando ad ogni forma di visibilità cittadina. In un momento dove tutti sono soggetti a restrizioni è ovvio che ogni manifestazione o forma di lavoro all’aperto, quindi sotto gli occhi della cittadinanza deve essere un esempio di perfezione, prima di tutto per il messaggio che si ha il dovere di trasmettere essendo un’attività a cui è stato permesso andare avanti, ma anche nel rispetto degli altri concorrenti e addetti ai lavori. Non bisogna dimenticarsi che il calcio contro il quale molti si scagliano per il suo svolgimento propone introduce in spazi decisamente ampi e fuori della vista di tutti di una trentina di atleti e un centinaio o due di addetti ai lavori. Mentre il rally si possono spostare dalle 500 alle 1000 persone, ed in alcuni casi in luoghi pubblici in mezzo a quella che è la vita di tutti i giorni. Un fattore che di per se si fa notare (e può infastidire) quando si è rispettosi di tutte le norme. Da quanto è emerso in quest’ultimo periodo bisognerebbe che la federazione facesse un ulteriore passo da aggiungere a quello delle iscrizioni e verifiche on-line, eliminando completamente ogni burocrazia compresa la consegna dei documenti e materiali di gara (pass, radar ecc..). Mentre agli organizzatori spetta il compito di rivedere tutta la sua nella maniera meno impattante possibile. Ma il fulcro di tutto in questo particolare momento è ogni singolo elemento della catena, dal pilota, ai meccanici e tutti gli addetti ai lavori, ed aggiungiamo anche gli appassionati, perché nelle zone dove non sono permessi gli spostamenti tra comuni oltre a rischiare multe salatissime, questi verbali peserebbero sul futuro della gara stessa.

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