PRESSIONI HYBRID

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Al salone di Ginevra Linda Jackson dal ponte di comando Citroen lancia un monito per un cambiamento dei rally verso l’ibrido o elettrico, un’altra spinta verso il 2022 indicato dalla FIA. La levata di scudi come al solito è stata generale, ma se elettrico oggi è impensabile Hybrid è la realtà del momento il rischio non vedere Citroen andarsene ma fare lo stesso tonfo del WRX.

In occasione dell’apertura del salone di Ginevra nella città Svizzera ai confini con la Francia sono arrivati i vertici di quasi tutte le case automobilistiche mondiali per presentare nuove vetture, concept e anche programmi sportivi ed altre iniziative. Ed a alzare il primo polverone è stata Linda Jackson la manager Britannica ai vertici dello “Chevron”; che senza tanti giri di parole ha dato una scadenza (2021) nel caso la FIA non vada ad inserire nel prossimo quadriennio tecnico degli elementi ibridi sulle vetture. Chiaramente come tutti i rappresentanti dei costruttori ha abbordato l’argomento con le parole elettrico o ibrido, un imput oramai mondiale quando si parla di autovetture mettere la parola elettrico davanti a quella Ibrido, anche se in realtà il full elettrico a cui ci si riferisce è ancora lontano dal venire, se non in maniera (o casi) sporadica. L’ibrido invece oramai è un futuro che parla al presente visto che dal 2025 probabilmente la metà dei listini di tutti i costruttori avranno un buon 50% di modelli ibridi. La levata di scudi è stata quella di sempre, ma a parte la solita perplessità visto che il paragone cade con la formula E, mentre il termine di paragone è la Formula Uno che l’ibrido ovvero il kers lo utilizza dal 2009. Un elemento che ha introdotto le nuove tecnologie ibride, ma molto lontano dal rivoluzionare delle vetture ed i loro propulsori, ed i relativi sound. Il rischio nel caso non arrivasse l’ibrido non è quello di vedere Citroen andarsene via, è quello di vedere gli attuali costruttori andarsene via uno dietro l’altro, come è successo nel WRX. Il regolamento del WRX che nel caso specifico era full-elettrico (ma questo ci sta visto che si parla di gara in mini circuito con batterie che vanno dai 4 ai 6 giri) aveva favorito l’ingresso in prima persona di Vw, Peugeot e Audi (con la Tesla alla finestra). Ma un regolamento demenziale nel suo spirito commerciale e di riduzione dei costi (con troppe mono forniture) lo ha fatto affondare a poche settimane dal varo. Così qualche settimana più in la Peugeot ha gettato la spugna e nel giro di tre mesi si sono ritirate anche Audi e Vw, ed il parterre di oggi ha solo un manipolo di team privatissimi che sta faticando a mettere assieme un minimo sindacabile di macchine. Un monito non solo per chi pensa che la baracca vada comunque avanti, ma anche per la FIA stessa che dovrà riuscire a dare equilibrio e senso ad un regolamento a cui guardano con attenzione tutte le case presenti. Ma che nella loro filosofia di serie hanno un approccio all’ibrido con sostanziali differenze.   

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