ESAMI DI RIPARAZIONE

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Se con le plus l’Estonia non proponeva grandi temi sportivi, in molti tra gli addetti ai lavori hanno seguito con estrema attenzione la classe RC2 dove debuttava la nuova Ford Fiesta R5, una prima che ha messo in evidenza un buon potenziale ma con ancora tanto lavoro per chiudere il gap con la concorrenza.

Il debutto della New Ford Fiesta R5 by M-Sport non si può certo leggere nella classifica, ma tanto meno nelle dichiarazioni di Teemu Suninen e degli uomini M-Sport, l’analisi più corretta è quella di una lettura tra le righe nelle prime speciali del rally Estonia. La scelta di Suninen (vista la compatibilità con i suoi impegni iridati) per portare al debutto la nuova Fiesta non è casuale, oppure legata all’esperienza da collaudatore del Finlandese, ma aveva il chiaro scopo di garantirsi uno dei piloti più veloci dell’intero mondiale. L’obbiettivo come per molti altri debutti eccellenti era quello di puntare a fare saltare il banco, sempre pronti a ripiegare su una sorta di primo test in gara per sviluppare la vettura. Non a caso la partenza di Suninen è stata di quelle sostenute, abbastanza per mettersi alle spalle il gruppone delle Fabia con Pietarinen e l’Estone Aus in testa. Ma come era facile prevedere la Polo del giovane Solberg senza troppi complimenti lo mette alle corde, trentacinque secondi in appena tre speciali, ed una quarantina di chilometri di prove cronometrate. Un vero abisso considerato che Solberg ha tirato i remi in barca dopo quei primi tre round, ma soprattutto considerando che la Fabia di Gryazin scomparsa dalla generale sulla prima speciale (per una foratura), ha sempre staccato dei tempi in linea con quelli della Polo di Oliver. Da quel momento anche Suninen ha deposto l’ascia di guerra, ed ha cominciato a lavorare sul set-up della vettura, facendosi sfilare Aus, Pietarinen. Una prima che ha deluso chi si attendeva di avere già qualche risposta, le impressioni sono quelle di una vettura che di progressi rispetto alla Evo2 ne ha fatti, ma è ancora lontana dal chiudere il gap con la vecchia Fabia, vettura che sotto il profilo della performance pura non paga così tanto alla sorella minore, la Fabia Evo che ha debuttato in primavera. Il lavoro da fare è tanto soprattutto sul set up, visto il potenziale di nuove interessanti geometrie del nuovo pianale. Un aspetto che forse questa volta è stato preso un po’ alla leggera affidandosi a collaudatori dal basso peso specifico. Un debutto che impietosamente rimanda la Fiesta agli esami di riparazione di fine anno, visto che settembre agonisticamente parlando è già domani.

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