CRUGNOLA ONORA IL CIR

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Il campione uscente finisce il CIR 2021 a testa alta, onorando la serie con la sua presenza anche al Liburna, dove si è guadagnato la palma di vicecampione in una gara segnata dalle assenze, importanti e non. Ma non si può certo dire che il CIR abbia fatto altrettanto relegandolo al ruolo di sparring partner del CIRT partendo per due terzi gara davanti a tutti.

Il CIR 2021 nella carriera di Andrea Crugnola è una parentesi da archiviare e dimenticare, sperando non lasci strascichi negativi visto che in questi anni dove i social imperano il presente brucia tutti i ricordi. A cominciare dalla sua uscita di strada al due valli, una gara dove era obbligato per tenere accesa la fiamma della speranza ad andare oltre i limiti, visto che sia la Hyundai i20 R5 e la N rally2 hanno dimostrato di avere il fiato corto nei confronti della concorrenza. Un’uscita che fa parte del gioco quando si deve dare il tutto per tutto, ma l’errore più grande è quello di dimenticarsi di come si è arrivati alla situazione di Verona: cedimenti su cedimenti, semiasse, motore e ammortizzatore una tripletta che avrebbe abbattuto anche un bisonte. Ma ci sono anche tre seconde piazze le ultime due ottenute dando in più di un’occasione l’impressione di spingere oltre al limite. Tanto per chiudere in bellezza la stagione è arrivata la terra del Liburna, una sorta di una ciliegina andata a male su una torta amarissima. Dalla parte di chi per forza deve vedere il bicchiere mezzo pieno si è parlato di un finale calcolato per andare a prendersi la piazza d’onore del CIR, la quinta piazza finale per Andrea è l’ennesimo boccone amaro da mandare giù. Difficilmente avrebbe potuto dire la sua perché arrivare ad un appuntamento sulla terra, senza test e con l’ultima gara disputata più di quattro mesi fa (al San marino) non è certo la preparazione ideale per tenere il treno di Alby e Ucci. Ma la botta vera che ha segnato la sua gara già prima del via è stato il regolamento che stabilisce l’ordine di partenza, una norma pensata con nobili intenzioni, salvaguardare gli equilibri del CIR. Ma nel confronto diretto con un CIRT di altissima qualità, già al San marino aveva creato enormi squilibri. Come se non bastasse la direzione gara al riordino del primo giro ha deciso di non fare ripartire in ordine di classifica e così Andrea ha pulito la strada per due terzi della gara, rimediando vagonate di secondi, visto che alle sue spalle non aveva i protagonisti del CIRT ma Signor e Mazzocchi, gli altri due iscritti al CIR che non hanno marcato visita. Nessuno scandalo, le regole sono fatte per essere rispettate anche quando non riescono bene, nonostante le buone intenzioni. Ma crediamo sia un dettaglio importante da sottolineare perché liquidare la gara di Crugnola come una prestazione ragionieristica per stare nella top five è profondamente ingiusto, se non altro di fronte a quella larga schiera di appassionati che si limita a guardare una classifica finale impietosa, se non si va a leggere tra le righe della gara.

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