BATTISTOLLI BIS

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Il giovane pilota vicentino si è presentato a Montalcino al volante della Lancia Rally 037 con la quale aveva firmato il successo l’anno passato, ed è andato a prendersi il bis con una guida XXL dove ha ribadito di avere una marcia in più rispetto al resto del plotone, papà Lucky compreso.

Il Brunello storico ad un anno dalla prima edizione manda in scena il suo secondo atto, ed oggi come allora a mettere il sigillo sulla gara è un Alberto Battistolli extra large, che non si è lasciato intimorire nemmeno da un fondo reso fradicio per la pioggia. Facendo sfoggio dello stesso colpo di volante, semplicemente magico, con il quale era andato a vincere nel 2021. Tornare sulle speciali del Brunello valeva una doccia fuori programma solamente per rivedere un paio di passaggi di una Lancia Rally 037 guidata come ai tempi di quando era lei la regina. Alby ha continuato a pennellare da una curva all’altra delle linee perfette, se vogliamo un pizzico più abbottonato rispetto all’anno passato. Vuoi per il fango e la pioggia, che modificavano in continuazione l’aderenza del terreno, l’impressione è stata quella di un pilota in perfetta sintonia con il suo passo gara, regolato su un compromesso tra performance pura e il controllo di quella dei suoi avversari. Alle spalle di Alberto si piazza anche questa volta papà Gigi, e con la sua Lancia Delta Integrale, il vicentino si laurea campione italiano rally terra storiche, tra le quattro ruote motrici. Una gara pulita senza avversari di campionato in grado di complicargli l’ultimo atto di una serie dove le due ruote motrici a trazione posteriore spesso sono andate all’assalto dell’assoluta. Gradino basso del podio per la Escort RS 1800 MKII di Bruno Pelliccioni che alla fine di in lungo braccio di ferro piega la vettura gemella di Giuliano Calzolari. Uno scontro tutto Sanmarinese, Calzolari fatica nella prima bouclé, per poi tentare di rimontare, ma sulla speciale finale perde una mezza minutata, ed oltre a rinunciare ai sogni di podio deve cedere la quarta piazza ad Andrea Tonelli, che festeggia nella maniera migliore il titolo di campione italiano rally terra storiche, due ruote motrici. Gara costellata di errorini quella di Paolo Andreucci, con la sua BMW M3, vettura lontana da uno stato di forma smagliante, ha sicuramente divertito il pubblico e accumulato un po’ di ricognizioni veloci in vista della gara CIRT.     

CLASSIFICA

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