ARRESTATO IL BONDONE

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Nei giorni passati la regina delle corse in salita del vecchio continente aveva posticipato la sua data di una settimana per riuscire a programmare meglio la ripartenza della specialità, ma dalle autorità Trentine (questore e commissario governativo) ieri mattina è arrivata una doccia ghiacciata..

La notizia di ieri è di quelle decisamente allarmanti, che va a mettere più che mai in risalto i problemi del sistema governativo Italia. Alla Trento Bondone, la salita monumento Europea sono stati negati i permessi per svolgere la manifestazione, ad esprimere parere contrario sono stati il questore e il commissario del governo (figura che nelle regioni autonome sostituisce il prefetto), una posizione decisa che ha messo all’angolo anche le forze politiche favorevoli. Una decisione quantomeno discutibile visto che i dossier forniti dall’organizzazione, sulle chiusure e controllo degli accessi al pubblico sono stati ritenuti insufficienti, ma a questi non si sono imposti adempimenti supplementari, ma si sono ritenuti gli assembramenti inevitabili e quindi, almeno alla data del 12 luglio la sentenza è stato un no inappellabile. L’ennesima dimostrazione di un’paese che difronte a qualsiasi delibera pubblica o privata vede le persone preposte a prendere le decisioni che optano per una forma di autotutela negando le autorizzazioni. Un problema che in questi periodi potrebbe diventare un pericoloso ritornello, così dopo i rinvii e le cancellazioni causa lockdown, al Bondone aspetta il primato di avere inaugurato la lista delle gare arrestate da chi doveva deliberare le apposite autorizzazioni. Dopo essere riuscita a stabilire con i ministeri competenti le linee per la ripartenza è arrivato per la federazione il giorno degli esami di maturità, riuscire a fare si che la trasmissione dei protocolli fissati con il governo sia recepita senza quelle discrezionalità restrittive che a Trento hanno arrestato l’iter organizzativa. Una prova ben più difficile di quanto ACI Sport ha dovuto sostenere sino ad oggi, ma indispensabile per ristabilire la centralità del suo ruolo in uno sport che più di altri ha bisogno di superare i filtri della discrezionalità di chi rilascia i permessi. 

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