ARGENTINA SUL PIEDE DI GUERRA

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La notizia che è rimbalzata dopo lo scarno comunicato della gara di Cordoba è che la classica della Pampa anche nel 2023 non farà parte del WRC. Ma in realtà dietro alle parole degli Argentini c’è una sorta di guanto di sfida al WRC Promoter, che potrebbe andare a spaccare l’asse FIA – WRC Promoter che Ben Sulayen ha ereditato da suo predecessore.

In realtà più che di un addio allo slot del 2023, la comunicazione degli argentini ha il sapore di un sbotto che potrebbe essere il preludio ad una dichiarazione di guerra. Nessun arrivederci, oltre a rimarcare che si tratta di una decisione unilaterale del Promotore, annunciano la loro intenzione di volere fare sentire le loro ragioni sul tavolo del consiglio mondiale di ottobre nel quale si discuterà la prima bozza del calendario WRC. A questo punto sarà interessante vedere quale sarà la posizione di Ben Sulayem, che nei giorni delle elezioni 2022 aveva parlato dell’importanza di riportare nel calendario WRC prove storiche, ed aveva fatto esplicitamente il nome dell’Argentina. L’arrabbiatura degli organizzatori Argentini è tanta, perché si sono sentiti presi in giro dal promotore che gli ha fatto capire che non c’era nulla di ostativo alla loro candidatura sino alla metà di settembre. La scelta invece è caduta sul Cile a fronte di un accordo economico finanziario più corposo, che si sarebbe aggiudicato lo slot sudamericano mettendoli fuori gioco. Ma a Cordoba non sembra abbiano nessuna voglia di starci, ed a questo punto lo scontro sui calendari che negli ultimi anni è stato quasi esclusivamente nelle mani del promotore, potrebbe essere il primo atto di una guerra tra il potere politico e quello economico del promotore, che negli anni di gestione Todt ha sottratto parecchie competenze alla federazione; a cominciare dalla stesura dei calendari. Un mese che si annuncia bollente e di sicuro in Nuova Zelanda e Catalunya non mancheranno gli scontri su un calendario, che potrebbe essere la solamente la miccia di un conflitto latente.

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