LA SIMBIOSI PERFETTA

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Un Montecarlo in condizioni full dry, ieri sera, oggi e probabilmente domani vedrà i primi tre giocarsi tutto sull’evoluzione delle porzioni in ombra dove umido e quella patina grassa che a seconda della temperatura può azzerare il grip. Nessuna equazione o dilemma di gomme, mai come in questa occasione il feeling con i ricognitori è quello che fa la differenza.

Il Montecarlo da sempre ci ha abituati alla lotteria delle gomme, anche oggi che la scelta è limitata a un paio di mescole con l’aggiunta di una gomma neve con e senza i chiodi, tutto può dipendere dalla scommessa e dal fiuto del pilota. Il ruolo dei gommisti, dei ricognitori e delle squadre meteo mandate nei punti critici delle speciali dalle squadre è vitale, ma non si tratta altro che di recettori che devono portare a casa il maggior numero di dati possibili. La scelta però deve essere quella del pilota (in accordo con la squadra nel caso di particolari esigenze tattiche) e di nessun altro, campioni come Ogier, Loeb e Evans sono quelli che meglio conoscono le loro vetture e che hanno testato gomme e set-up. Quest’anno però c’è davvero poco da raccogliere le scelte non sono mai state così scontate: asciutto con una preferenza visto le temperature sulle soft, anche se con delle temperature prossime allo zero il range tra le due opzioni non propone grosse differenze; ed in questo caso può variare a seconda del feeling del pilota. Ma asciutto con porzioni umide e delle scelte di gomme forzatamente prestazionali, rende il ruolo di chi fa le ricognizioni cruciale. In questo Montecarlo non si tratta di evitare i classici trabocchetti che questa gara propone, la precisione su ogni minima variazione di grip diventa fondamentale in tutte le curve in ombra. Verrebbe quasi da dire l’equipaggio non sono due persone ma quattro, ed alle indicazioni delle curve scivolose o ghiacciate, bisogna riuscire ancora più che in altre occasioni a fare delle proiezioni di aderenza a distanza di venti minuti, mezz’ora, un lavoro che richiede una simbiosi perfetta. Non è certo un caso che i nuovi navigatori di Ogier e Loeb abbiano lavorato con loro per anni sulla vettura dei ricognitori, mentre nel caso di Evans, ad affiancare Wilks è arrivato Barrit, navigatore storico di Elfyn. 

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