KATSUTA DA INCORNICIARE

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Il Giapponesino dopo avere collezionato due medaglie di legno, in gare toste come Portogallo e Sardegna al Safari è riuscito a guadagnarsi il suo primo podio WRC in una gara dal nome leggendario e lo ha fatto conquistando con merito il secondo posto assoluto ad appena 21” dal vincitore.

Il capitale investito da mamma Toyota per riuscire a portare al volante di una top car un pilota del sol levante con il secondo posto di Katsuta al Safari ha ripagato ampiamente chi ha fermamente voluto il programma junior. A livello mondiale la simpatia, ed il sorriso di Takamoto hanno conquistato tutti, ma quello che conta per un colosso come la casa automobilistica giapponese, è potere pubblicizzare in patria e nel continente orientale il secondo posto in una gara che risponde al nome di Safari (un valore di milioni di yen). Una gara da incorniciare perché è stato capace di restare lì davanti, dall’inizio alla fine con un passo veloce e regolare, nessuna esaltazione fuori luogo o sull’onda del risultato, il passo dei fantastici quattro è qualcosa che va oltre (almeno per adesso). Ma con molta freddezza come nelle due gare precedenti sulla terra ha dimostrato di avere metabolizzato molto bene questo divario, ed anche quando si è trovato ad un passo dalla leadership, oppure al comando, non è mai caduto in tentazione e la medaglia di argento lo ripaga ampiamente. Francamente fa sorridere chi ieri ha cominciato a farfugliare di ordini di squadra pronti a farlo scivolare dietro al capitano, è evidente che come ieri non avrebbe potuto resistere al ritorno di Tanak, oggi non poteva certo contenere Ogier. Inoltre, questa mattina disponeva solo di una scelta di gomme hard, mentre Seb in questi giorni ha gestito le gomme in maniera da avere la scelta migliore anche per l’ultima tappa. L’unico ordine di squadra che ci poteva essere data, almeno quando è passato al comando era fermare Ogier, ma con in ballo i punti del titolo piloti e soprattutto quelli del titolo costruttori, con Takamoto che toglie punti ma non li porta, in un mondiale così tirato sarebbe stata una scelta irresponsabile. Per il resto Taka, Elfyn e Seb sono piloti che non hanno bisogno di ordini, capiscono da soli cosa è meglio per loro e per la squadra. Se Katsuta domani diventerà un campione è impossibile dirlo, ma di sicuro in queste due stagioni è cresciuto moltissimo, ed oggi ha il livello delle migliori seconde guide del momento (e del passato).                

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