TEAM RADIO, PROPOSTE INDECENTI

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Nei giorni passati il WRC Promoter e relative commissioni, per dare più pathos alla loro produzione video, ispirati alla formula uno hanno proposto di inserire nel loro attuale prodotto le comunicazioni radio auto – team. Proposta al limite dell’incommentabile, ma seguendo il gran premio di Miami, ed i team radio mandati in onda, è tutto ancora più incomprensibile.

Terminato il  gran premio di Miami, prestando un attenzione particolare ai team radio, squadra – piloti, la prima domanda che sorge spontanea è quale film abbiano visto a Monaco di Baviera. Pensare che da quelle parti dovrebbero avere un idea chiara di cosa succede dentro l’abitacolo durante una prova speciale, visto che gli on-board sono la spina dorsale della produzione televisiva di WRC+. Alla fine di un gran premio il ruolo svolto dai Team Radio, nel complesso della cronaca televisiva, può essere interpretato in maniera soggettiva da parte del singolo telespettatore, ma è semplicemente un di più che aggiunge ulteriori elementi al racconto, ma non cambia la sostanza. Mostra uno spaccato di quello che è la formula uno dietro le quinte, ma non aggiunge elementi di suspance particolari. Lasciando da parte come nei rally comunicano team e piloti, con i telefoni che da almeno una ventina di anni hanno preso il posto delle comunicazioni radio, qualcuno negli uffici della WRC Promoter sembra non essersi accorto che in prova speciale un equipaggio si può seguire tutto live dal primo all’ultimo metro di speciale. Compresi eventuali dialoghi con il navigatore, al di fuori della lettura delle note; in pratica non esistono dialoghi diretti piloti team, a fare da filtro è sempre il navigatore che gestisce eventuali messaggi esterni, come è sempre stato dai tempi eroici (quando la comunicazione radio era la sola a disposizione) ad oggi. In macchina nei rally abbiamo il navigatore, ed anche volendo interventi esterni diretti con il pilota sarebbero un elemento pericoloso per la concentrazione di chi è al volante deve prestare attenzione alle note. Interlocuzioni che si verificano molto raramente a meno non ci sia un problema tecnico importante da risolvere in prova speciale, in questo caso però significa essere fuori dai giochi e comunque a memoria è difficile ricordare episodi senza la mediazione del navigatore, a meno il pilota non sia fuori e a lavorare sulla vettura con il telefono in mano. A volte le idee partorite da Monaco di Baviera, e peggio ancora discusse dalla commissione WRC, lasciano letteralmente basiti perché una buona parte di questi pensatori hanno esperienza di rally a diversi livelli, eppure di colpo si dimenticano di tutto e le sparano senza ne capo ne coda. A meno che non si voglia cambiare regole e la maniera di correre dei rally, dove in una gara il 95% – 98% di queste comunicazioni squadra equipaggio avvengono in trasferimento.

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