CLIO RSR RALLY5 ALLA MESSICANA

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Lasciando da parte comunicati di mamma Renault il debutto sulla terra Messicana della Renault Clio RSR Rally5, come era prevedibile è stato abbastanza complicato, ottime le prestazioni ma partire sugli sterrati più duri del mondiale, con il problema altitudine e caldo a complicare la vita a propulsori e freni ha prodotto un risultato in chiaro scuro.  

Dopo le prime apparizioni nel ruolo di apripista iniziate sulle strade del Montecarlo per la Renault Clio RSR Rally5 è arrivata l’ora dell’omologazione e del suo debutto sulle speciali Messicane. Un debutto che viste le difficoltà e la durezza della gara centro americana ha sollevato più di un punto interrogativo, ma alle basi di questa prima c’è la volontà di Renault Sud America, un colosso di quel mercato che crede fermamente nelle corse su strada. Ed ha voluto che la Copa Clio, ed il nuovo modello della Regie che si appresta ad esserne protagonista, esordisse all’interno della vetrina WRC, ed è difficile dargli torto, nonostante le speciali non siano certo quelle ideali per una rally5. Ed il risultato finale con il solo Gerardo Rejon al traguardo è la palese testimonianza delle difficoltà incontrate dai concorrenti. Quattro i ritiri uno per problemi elettrici, e gli altri tre per problemi meccanici e rotture conseguenza di uscite, oppure qualche duro colpo incassato sulle speciali. Ma se da una prima analisi superficiale è difficile vedere la parte mezza piena del bicchiere, le cose cambiano se si va a leggere la classifica al termine della prima tappa, poco meno di centoventi chilometri di speciali durissime, a grandi linee quello di molte gare nazionali. A quel punto le vetture in gara erano ben quattro con l’argentino Martin Surian una spanna sopra la concorrenza, in sedicesima posizione assoluta, dopo avere fatto suoi nove parziali di classe sugli undici a disposizione. Ed altro dato assolutamente positivo è come le poche R2 presenti siano sempre state dietro, come lo sono stati quasi sempre anche i vecchi gruppi N (omologazioni nazionali) presenti. Nella tappa del sabato invece ad uno a uno sono caduti tutti, l’unico a salvarsi è stato Rejon autore di una prima tappa difficile dove aveva pagato pegno in maniera pesante, e quindi si stava limitando a gestire il mezzo, condotta che nel primo passaggio sulla Alfaro con sorpresa l’ha visto balzare al comando della classe. Ed alla fine nonostante un guardingo arrivo in solitario si è lasciato alle spalle tutto quanto non era R5, una dimostrazione di solidità che ha piegato anche le R2 e le Mitsu.  

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