A.A.A. COMMISSIONE RALLY CERCA ..

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Lo scorso giovedì la nuova gestione della FIA ha cominciato a dare una sua impronta al quadriennio che la attende, con la revisione delle varie commissioni che gestiscono le discipline motoristiche e non; resta per il momento vacante la presidenza della commissione rally, nodo cruciale per l’obbiettivo primario di andare a raddoppiare il numero dei licenziati.

 La partenza anticipata di Matton, che ha lasciato la casella della presidenza della commissione rally scoperta da dicembre, tutto sommato, non sembra affatto avere messo in difficoltà la cordata di Ben Sulayem. Anzi il fatto di essersi presi ulteriore tempo per andare a individuare una nuova figura lascia intendere che non sarà una scelta qualunque, uno dei tanti uomini che si sono staccati dall’orbita gravitazionale di qualche costruttore, che troppo spesso sono andati a rinforzare i ranghi della Fia in attesa della pensione. Alcuni validi, altri meno, ma di sicuro negli ultimi legati a degli schemi collaudati e poco propensi al cambiamento, quello di uno sport che non riesce più a riscrivere le proprie regole in maniera da riuscire a risvegliare gli interessi della base e in alcuni casi anche quelli dei costruttori. Troppa gente con un’idea distorta dello sport, inteso come business e non come opportunità di immagine per il proprio brand, oppure per il marketing aziendale legato alle vetture di serie, indirizzate ad una clientela sportiva. Per dare una svolta occorre gente con una visione nuova, sicuramente slegata dalla filosofia di molti costruttori che in questi ultimi venti anni hanno abbandonato i loro reparti corse a sé stessi, obbligando i propri manager a gestirli come reparti clienti. Filosofia che si è appiattita nel tempo. Una gestione sempre più lontana dallo sport e più vicina agli interessi degli attori presenti (squadre e promoter), prima con Mahonen, una formazione federale, ma a dirigere la commissione ci era arrivato dalla commissione WRC, un po’ troppo attento agli interessi della parte promoter. Mentre Matton è uno dei tanti ex uomini legati ai costruttori approdati in FIA a carriera finita, più vicino a richieste e filosofia di chi stava dalla parte della promozione e non del legislatore, che dovrebbe essere super parte e con una visione del futuro che non c’è mai stata. L’impressione è che la trama per il futuro vogliano imbastirla Robert e Ben in prima persona, in attesa di trovare una persona di fiducia che possa interpretare e sviluppare qualcosa di nuovo. Di sicuro pescare il primo dei disoccupati sulla piazza sarebbe un errore, perché prima del curriculum conta la visione del futuro. 

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