UNGHERIA TEMPESTINI C’E’

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Il primo round del campionato Europeo è scattato sulle speciali a tutta terra dell’Ungheria in versione Veszprem, un tracciato complicato con tratti tormentati e stretti nel sottobosco, alternate a porzioni velocissime in uno scenario simile alla savana, è stato il palcoscenico di una gara tiratissima dove dopo tanto tempo è tornata a brillare la stella di Tempestini.

La prima del campionato continentale sui difficilissimi sterrati d’Ungheria, ci ha restituito il Tempestini capace di sbancare il campionato del mondo Junior, velocissimo e costante, capace di restare sempre nel vivo della lotta per il primato. Concesso qualche secondino di troppo ai sui rivali nelle fasi inziali, sulla lunga ha battuto uno scratch bello pesante che lo ha riportato sugli scarichi delle due GR Yaris, e non le ha più mollate sino a quando nel finale prima Heikkila e poco dopo Sesks hanno dovuto issare bandiera bianca. In una gara corsa ad un ritmo infernale la GR Yaris ha messo sul piatto tutto il suo potenziale, fatto di maneggevolezza e di un motore a cui bisogna farci l’orecchio, ma picchia già pesantissimo. Ma questo non è bastato a mollare la Fabia RS del trevigiano battente bandiera Rumena, sempre in scia pronto a tornare sotto appena il finlandese o il lettone tentavano di dare uno strattone alla gara. Le Toyota messe alla frusta nel finale hanno dovuto cedere le armi prima con Heikkila che vede collassare la sospensione anteriore sinistra, e poco più in là Sesks sbaglia una linea e nel correggere tocca una pietra a bordo strada e deve issare bandiera bianca. Probabilmente a Jyvaskyla devono ancora limare qualcosina in fatto di affidabilità, ma il ritmo imposto alla gara da parte dei due vikinghi forse è stato un pizzico sopra le righe, visto come si scavavano le strade e le pietre che spuntavano, un colpo qua uno là il rischio di rompere si moltiplicava. Tempesta pur tenendoli nel mirino forse ha risparmiato qualche colpetto alla sua vettura e lo stesso ha fatto Paddon, sugli scarichi di Simone per tutta la gara. I due si presentano sulla power stage separati da soli 7”.7, troppo pochi per pensare di amministrare e così hanno continuato a correre sul loro passo gara, entrambi decisi a non cedere nulla all’avversario ma nemmeno forzare alla morte. Il Kiwi però cerca qualcosina in più e rimedia una foratura che lo fa scivolare i quarta posizione, un amaro boccone da inghiottire. Alle loro spalle deciso a prendersi il gradino basso del podio c’è quel Franceschi che nella prima tappa si cappotta e rimedia una foratura lenta e perde una cinquantina di secondi. Il ragazzo però non molla e mettendo a segno ben cinque scratch si ritrova tra le mani un insperata piazza d’onore ad appena diciasette secondi dalla leadership di Tempesta. Mette così a sedere anche le velleità di Csomos che resiste stoicamente al francese. Sulla power stage l’ungherese dichiara di volere amministrare la quarta posizione che nessuno gli può scippare, ma non alza più di tanto, e questo gli permette di saltare sul gradino basso del podio, una quindicina di secondi davanti a Paddon, rallentato dalla foratura nel finale della power stage.

CLASSIFICA

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