RALLY CUP ITALIA CHE SUCCESSO!!

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La seconda finale dell’ACI Sport Rally Cup Italia nonostante ha registrato un vero e proprio boom di partecipazioni dove si è sfondata quota duecento e soprattutto il tasso qualitativo è aumentato in maniera evidente, un successo che da ragione a chi ci ha creduto ed ha moltiplicato il montepremi.

Oltre duecento concorrenti alla finalissima dei rally di zona sono numeri impressionanti, soprattutto se si considera che al rally Como non c’erano gare a fare da support, moderne oppure storiche. In questo anno assolutamente anomalo ha pesato in maniera importante il fatto di non avere più a calendario rally day oppure ronde sulle quale i concorrenti potessero ripiegare. Ma a pesare c’è anche stato il fattore calendari di zona (CRZ), che a seconda delle macro regioni dove si correva hanno proposto dalle due alle quattro prove valide per accedere alla finalissima. Un numero contenuto (nel caso di solo due gare, forse anche troppo) che ha contribuito in maniera decisiva, ad orientare i programmi di molti piloti, alcuni frequentatori di serie più importanti che si sono concentrati per questioni di budget sulla scelta CRZ. A dare l’impulso più importante è però stato il ghiotto montepremi, che tra quanto messo sul piatto da ACI Sport, ed i vari trofei Peugeot, Michelin, Pirelli e R1 Italian Trophy si è arrivati a 250 mila euro, una somma che ha ingolosito molti per il rapporto spesa premio. Un elemento da non sottovalutare alla base di questo successo è stato il contributo mediatico, soprattutto da parte di ACI Sport che ha moltiplicato il suo sforzo comunicativo che in passato si concentrava soprattutto sulla finale. La parola d’ordine oggi però deve essere quella di non fermarsi sugli allori, anzi pensare già alla programmazione 2022, perché sotto il profilo dei calendari il prossimo anno si ritornerà (almeno si spera) alla normalità, quindi con cinque, sei gare per ogni zona, inoltre ritorneranno anche rally day e ronde ad aumentare la scelta a disposizione dei concorrenti. Occorre quindi valutare soluzioni per il futuro sulle esperienze della stagione appena trascorsa, da aggiustare in base a quanto emergerà nel 2021. Una stagione se vogliamo di transizione, vincolata alle promesse fatte agli organizzatori per il 2021. Oltre al problema affollamento calendari ci sarà anche quello mediatico, con più gare lo sforzo raddoppia, quando non triplica, e quindi bisognerà riuscire a trovare la giusta ricetta per mantenere alto l’interesse in una stagione satura di eventi. L’aspetto meno complicato da gestire è il montepremi, sicuramente andrà a diminuire il rapporto costi – premi, che però resta assolutamente equilibrato visto le somme in ballo. Anzi potrebbe ritrovare un giusto equilibrio soprattutto la dove per qualificarsi si sono disputate solamente tre gare.

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