WRC +, QUALE FUTURO?

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Il 2018 per le WRC+ dovrebbe essere l’anno della verità, l’anno che sta per finire ha sancito il successo sotto tutti i profili, look (e presa sul pubblico), con un plus su sicurezza e spettacolo. Ma adesso il banco di prova sarà quello più duro ovvero quello commerciale ed il successo in questo caso è meno scontato.

Come sempre a tenere banco all’inizio del 2017 è stato lo spauracchio di sempre, “la sicurezza”, quello a cui si appella il legislatore quando si tratta di fare leggi capestro, oppure quando i detrattori si appellano a questa per contestare cambiamenti poco graditi, vedi le WRC+. Motivo che ha indotto alla prudenza la Fia relegando le nuove WRC al solo mondiale, introducendo una fantomatica super licenza che in realtà non è mai esistita. La realtà è quella di una WRC realmente spettacolare, che si guida e si può correggere anche nelle situazioni più critiche con il piede, perché la cavalleria consente una risposta immediata. Un iniezione di cavalli ottima per lo spettacolo, per togliersi da eventuali impacci, come testimoniano il minor numero di crash con danni importanti, ma sopratutto in grado di esaltare i piloti veri, quelli che i cavalli li dominano e non li subiscono. Inoltre ad aumentare la sicurezza di chi è nell’abitacolo si sono sommati una serie di accorgimenti tecnici che hanno un peso importante. Ora però è arrivata l’ora della verità quella che farà la differenza, ovvero l’introduzione di queste vetture sul mercato. Per qualcuno lo spauracchio resta la sicurezza, diminuendo le capacità di guida dei piloti, ma in realtà anche in questo caso la maggiore potenza potrebbe essere un aiuto e non un aggravante. Il problema vero alla commercializzazione saranno i costi, ancora più importanti delle vecchie WRC, ma sopratutto con sempre meno campionati disposti ad accogliere le vecchie WRC, è difficile immaginare un apertura a queste vetture in grado di fare una differenza ancora più importante. Oramai i tempi di chi rottamava le vetture dopo avere svolto il loro servizio nel mondiale è finito, anche se ad onore del vero forse non è mai esistito. Oggi sul mercato non c’è solo Wilson ma anche i costruttori come Citroen e banda. Fia e Promoter per il momento hanno fatto centro, ma se non troveranno presto uno sbocco a queste vetture, aprendo a team privati satellite o semi satellite queste vetture saranno veramente difficili da piazzare, se non a spot in gare che apriranno a queste vetture. Per il momento PH Sport si è portato a casa la prima C3, mentre da M-Sport l’unica sul mercato è quella di Ostberg, la quarta quella noleggiata a Bertelli ed in Germania per il momento e rimasta a Dovenby. Con dei budget sempre più risicati, il mercato delle WRC è diventato un introito non da poco per molti, senza questo potrebbe finire con l’affossare lo slancio di molti programmi.                  

 

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