SARDEGNA SOTTO ATTACCO

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Il mondiale ora WRC, acronimo in uso oramai da un ventennio ci ha abituati a terremoti geopolitici importanti, con prove storiche che sono sparite alcune per ragioni finanziarie ma altre vittime di attacchi frontali, ed uno di questi ora sembra puntare direttamente sulla prova Sarda.  

A volte l’attacco può risultare frontale, in altre come sta accadendo in questi giorni può risultare più pugilistico lavorando gli avversari ai fianchi. Che la logistica isolana sia sempre risultata indigesta ad alcune squadre del mondiale, ma lo stesso discorso vale per altre gare Tour de Corse in testa, dove se vogliamo i collegamenti sono più problematici rispetto alla Sardegna. Il primo colpo è arrivato diretto sui dossi artificiali, certamente quelli nuovi sul Monte Baranta, sopratutto nella miniera qualche danno lo hanno fatto, ma ci fa specie qualcuno si sia accorto ora dei dossi artificiali presenti oramai da anni. Senza contare che si tratta di elementi presenti in molte altre gare, che trovano la capostipite nella mitica sequenza di Bunnings in Australia. Il secondo colpo è stato un uno due con un attacco alla logistica ed al mancanza di pubblico sopratutto al parco. Pubblico un argomento spinato, che innegabilmente e minore rispetto al continente; ma, chi si messo alla testa dei contestatori o almeno spera di trovare un seguito dovrebbe spiegarci con service park del nuovo millenio dove ha visto una massiccia presenza di pubblico. Ad eccezione di un paio di manifestazioni, i service sono sempre più blindati e meno frequentati, per non parlare di gare come l’Australia spostata a Coffs Harbour dove c’è il nulla più assoluto. Un attacco che è arrivato tramite la stampa Inglese, ma che ha una chiara impronta Finnica, con un Makinen che a quanto pare non ha preso a cuore la causa del rally Nipponico, che dopo i jolly calati dal Cile vede la sua candidatura vacillare. Che Toyota ci tenga a riportare il WRC in Giappone non è un mistero, ma visto che non si tratterebbe di recuperare una prova consolidata e di prestigio come Hokkaido, ma di regione nuova gara nuova, ed un edizione zero che sarà tutta un incognita, fa specie che il team manager di Puppala sia partito a spada tratta in questa nuova crociata. Ma dopo il suo intervento a favore di un mondiale più sprint e con più gare, non è certo questo attacco a stupire, forse più che a ripercorrere le orme di Wilson sembra interessato a quelle di Richards con i suoi tanti cappelli, che però alla fine.

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