LATVALA-OGIER, FUGA PER DUE

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Primo giorno di gara in Sardegna ricco di colpi di scena: partono bene le Hyundai ma fanno harakiri a metà giornata, lasciando le due Polo a giocarsi il primato. Ostberg e Mikkelsen, ex-aequo al terzo posto, precedono un ottimo Kubica. A fuoco la Fiesta di Hirvonen in trasferimento, ko anche Meeke e Rendina.

Impossibile annoiarsi: l’apertura della tappa sarda del WRC è di quelle che lasciano il segno. Sin dall’aperitivo, con la prova-spettacolo di giovedì sera al porto di Cagliari interrotta poco oltre metà per ragioni di ordine pubblico; per la ventina di equipaggi che hanno fatto vetrina di fronte al numeroso pubblico, il tempo imposto è arrivato solo quando il sole, oggi, era già alto.

E quando gli sterrati del nord della Sardegna avevano già iniziato a regalare colpi di scena in serie. Quando s’inizia a fare sul serio, sono le Hyndai a dettare il passo Neuville ed Hanninen si spartiscono i primi due scratch) e, dopo quattro sfide cronometrate, davanti a tutti ci sono loro. A fregarli, però, è il primo passaggio sulla Loelle: Hanninen pensa bene di capottare rovinosamente, mentre Neuville perde ventre minuti a causa di danni ad una sospensione provocati da una digressione.

Spariti dal radar delle zone che contano le due coreane, ad ereditare il primato sono i soliti noti: Latvala, che in Sardegna si trova storicamente bene, prende il comando delle operazioni e non lo lascia più. Tre i suoi successi parziali, uno in più del capo-squadra Ogier, certamente condizionato dal sempre difficile ruolo di ‘apripista’. Alla fine della giornata, i 22” che li separano costituiscono un divario che non può permettere al filandese di dormire sonni troppo tranquilli.

Dietro di loro, la Citroen DS3 di un Ostberg in gran spolvero, unico in grado di contrastare lo strapotere VW (a lui anche la terza prova): il suo terzo posto, però, è seriamente messo in discussione dalla terza Polo, quella del connazionale Mikkelsen (i due norvegesi sono a 33”7 da Latvala).

Più che buona quinta piazza di Kubica: partito con la volontà di non ricadere negli errori del recente passato, il polacco è andato in crescendo, confezionando una serie di prestazioni di buon livello che gli permettono infine di chiudere la prima giornata sotto il minuto di distacco dal battistrada e con l’inaspettato ruolo di miglior fordista (alle sue spalle il plotone delle auto gemelle, con Evans, il gagliardo ma falloso Prokop ed Henning Solberg).

Ruolo che avrebbe potuto e dovuto essere appannaggio di Hirvonen, se non fosse che il finlandese – vincitore della prova-spettacolo di ieri sera – ha dovuto abbandonare la sua Fiesta in fretta e furia nel trasferimento tra la terza e la quarta speciale: la sua auto è andata rovinosamente a fuoco, costringendo peraltro il resto della carovana a raggiungere il quarto inizio prova su un percorso alternativo, cosa che ha indotto il direttore di gara a ritardare l’avvio della prova di quasi un’ora e mezza.

Tra i delusi anche Meeke, out sulla quinta speciale per problemi elettrici alla sua DS3. Miglior italiano in gara è Bertelli (Fiesta RRC), settimo nel WRC2 la cui classifica è capeggiata dall’altra Fiesta di Al Rajhi, mentre è tutta in salita la gara di casa di Max Rendina: il cedimento della testina dello sterzo lo appieda sulla sesta prova, costringendolo domani a ripartire con la formula del ‘super-rally’.

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