ERC ATTENTI AL FRANCESCHI

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La lista dei pretendenti al successo nelle isole Canarie è bella lunga, con gli asfaltisti dell’ERC che presentano l’intero podio venti ventitré: Bonato, Paddon e Llarena, pronti ad accettare il guanto di sfida dei fortissimi protagonisti della serie iberica. Ma dopo quanto si è visto in Ungheria è impossibile non attenzionare Franceschi che alle canarie si era fatto notare già l’anno passato.

Nel pomeriggio con la speciale di qualifica, ed a ruota in prima serata la prova spettacolo di Las Palmas de Gran Canaria, scatta il Rally Islas Canarias, secondo appuntamento del campionato Europeo. I pretendenti al successo targati ERC sono un bel gruppetto, oltre ai citati Bonato, Paddon, Llarena non si può certo dimenticare Ostberg al via con una Citroen C3 che ritorna a calzare le Michelin, gomma alla quale il Norvegese è sempre stato molto legato. Oppure Lukyanuk al palo da molto tempo, ma in grado di autentiche magie velocistiche. Nella lista dei pretendenti troviamo di diritto i tre protagonisti del Supercampionato spagnolo, dalla Fabia RS del fortissimo Antonio Suarez, ai giovanissimi e scalpitanti Diego Ruiloba (Citroen C3 Rally2) e Alejandro Cachon (Toyota Yaris). Questo è quello che carta e risultati cantano, ma dopo quanto ha messo sul piatto in Ungheria non ci si può dimenticare di Mathieu Franceschi, il francese a Veszprém ha fatto una gara alla Colin Mc Rae, tutta d’istinto e velocità. Presa la testa della gara, è inciampato in un cappottone con conseguente forature lente che (fortunatamente) gli sono costate solamente una cinquantina di secondi. Ma nonostante un incidente destabilizzante ha continuato a macinare un passo non impossibile, ma una mezza spanna sopra il gruppo come testimoniano i cinque scratch. Portandosi in seconda posizione e facendo man bassa dei punti della power stage. Il driver di Fayence ha dimostrato in più di un occasione come la terra sia il suo elemento naturale, ma l’anno passato alle Canarie alla fine della prima tappa occupava la terza posizione assoluta, a una ventina di secondi da Bonato e dieci da Paddon. Nella seconda frazione non si è ripetuto ed è scivolato in settima posizione, ma ha dimostrato di avere un gran passo anche sui fondi catramati, e se il Franceschi venti ventiquattro è quello dell’Ungheria dovranno tutti fare i conti con i tempi che ha dimostrato di avere nel piede. In Ungheria tra i piloti sotto esame c’era anche Mabellini, il suo crescendo è continuato ma non è stato esplosivo come quello di Mathieu, gara difficile dove a prevalere è stata la volontà di evitare danni a vettura e budget. Sugli asfalti delle Canarie, lo scorso anno aveva fatto una prova altrettanto attenta, ma dopo avere pagato dazio quando la pioggia ha fatto capolino sulla lunga, ha affondato il piede e nel finale si è portato a casa ben due scratch. Se deciderà di ripartire con quel piglio, dopo tutta l’esperienza incamerata sugli asfalti italiani, potrebbe battersi tranquillamente nella top five, podio compreso.

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