YPRES QUESTIONE DI DATE O DI € ?

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Dall’ufficializzazione del calendario WRC sono passati venti giorni, ma della gara in sospeso, ovvero Ypres non si è più saputo nulla. Sospensione presentata come un problema di date, che avrebbe richiesto uno spostamento del Turchia, ma è evidente il ruolo di riserva per Turchia o Deutschland e dietro le quinte il problema più importante sembra quello dei soldi.

Il caso Ypres dopo venti giorni di silenzio ritorna a galla, ed a farlo riemergere sono gli strani rapporti che si stanno trascinando da tempo tra il promotore e la gara di Marmaris, abbastanza blanda nel rispetto dei termini organizzativi, ed ancora più vaga nelle troppe non risposte. L’impressione è quella di una gara che ha saputo entrare di prepotenza, capace di soddisfare le richieste del promotore, ma che da un anno a questa parte ha consolidato la sua presenza esclusivamente sul potere politico della sua federazione. Il problema di Ypres non è quello della data, visto che non sarebbe un problema insormontabile lo spostamento del Turchia di una settimana, ma in realtà non lo sarebbe nemmeno per Ypres andare ad una settimana dal Deutschland. Tra le due gare ci sono appena 400 chilometri, ed in passato il mondiale riuscì a mandare in scena Tour de Corse e Catalunya separati da una sola settimana ma da una distanza ben più importante. E’ evidente che dopo la paura iniziale di non riuscire a tenere in piedi almeno altre tre gare il promoter ha cercato delle alternative, ma l’unica che oltre ad una gara collaudata ha messo sulla bilancia anche i soldi richiesti è stata l’Estonia. Ypres è notoriamente una gara con base molto solide, ma avere rinunciato all’ERC perché riteneva il gettone di Eurosport troppo caro (e sproporzionato), è quasi impensabile si sia data disponibile a metterne sul piatto uno che potrebbe pesare tre o quattro volte di più. Per cui è rimasta nel limbo con il ruolo di riserva, che tutto sommato gli va bene comunque, visto che a due settimane dal Germania resta il banco di prova ideale per una gara che simile che sarà completamente differente da quella che abbiamo imparato a conoscere ad agosto. Ad impressionare nell’affair calendari a questo punto non è solo l’immobilismo dei primi due mesi, ma il fatto che con le new entry messe al vaglio l’unica analisi approfondita sia stata fatta sulla valigia, dove non si sono fatti sconti nonostante il momento fosse critico.  

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