WRC RETROMARCIA HYBRID

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Il campionato mondiale, come avevamo anticipato subito dopo il Safari, potrebbe vedere l’ibrido appena uscito dalla porta rientrare dalla finestra, le tre case attualmente impegnate nel mondiale si sono accodate alle pressioni della Hyundai, ed hanno emesso un documento comune con la posizione di Hyundai, Toyota e Ford per i due anni di proroga.

Da quando il gruppo di lavoro della FIA ha iniziato a lavorare sulle regole tecniche, per i due anni di proroga del regolamento Hybrid (2025 e 2026) e su quelle per il 2027, con l’ambizioso obbiettivo di vedere la nuova generazione di rally1, entrare in scena a titolo sperimentale già nel 2026, Hyundai non ha mai smesso di tirare la FIA per la giacchetta. Mentre Toyota, ed M-Sport hanno cominciato ad esprimere delle perplessità, solamente dopo la presentazione delle linee guida dei regolamenti al consiglio mondiale. In molti hanno interpretato questa prudenza come un segnale di scarso interesse verso l’ibrido, in realtà da quanto si fiutava dietro alle quinte, si trattava solamente di un gioco delle parti, con Latvala e Wilson più nascosti, ma esattamente sulla linea di Abiteboul. Dopo il mezzo ultimatum della Hyundai, sono passati meno di una decina di giorni, ed i tre costrutti hanno stilato un documento comune, mettendo in chiaro la posizione comune di tutti e tre, per due anni di proroga decisamente soft. I contatti tra le parti in questi giorni sono sempre più intensi, ed a questo punto non sorprenderebbe il braccio di ferro arrivi ad una svolta già in occasione della Croazia. Le azioni sulle Rally1 per il prossimo biennio potrebbero non essere le tre previste inizialmente: eliminazione dell’ibrido, aerodinamica semplificata e una flangia più piccola. Vista la preoccupazione dei costruttori di avvicinare troppo l’asticella prestazionale rally1 e rally2, ed al tempo stesso i punti interrogativi sollevati dal marketing delle tre case per l’eliminazione dell’elemento ibrido, è chiaro che arriveranno dei colpi di spugna. L’azione più probabile è quella di mantenere il kit Hybrid, tra l’altro il contratto con la Compact Dynamics è ancora in essere, e si eviterebbe così uno scioglimento anticipato non certo indolore. L’altro elemento oggetto di criticità è la riduzione della parte aerodinamica, facile sulla carta, molto onerosa in fase di progettazione e sviluppo in galleria del vento. L’abbassamento della potenza del motore termico, tramite una flangia più stretta, è l’azione meno problematica che implica modifiche sulle regolazioni, ma con un peso economico relativo. Una partita che ogni giorno è più incandescente e ci regala nuovi colpi di scena, come vedere i costruttori apertamente schierati su un fronte comune.

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