SVEGLIATE IL WRC!!

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Con l’uscita di scena di Finlandia e Nuova Zelanda la tempesta sul mondiale rally si sta trasformando in un tifone devastante, dopo tre mesi di immobilismo assoluto è arrivato il momento per il promoter di tentare di salvare il salvabile, nessuno si attende miracoli ma il tempo per restare a guardare è scaduto. 

Non è certo nostra intenzione mettere in piedi dei processi mediatici, ne tanto meno vendere la pelle di una serie che sta agonizzando ma può ancora essere salvata. Il momento è di quelli difficili, mai si era visto qualcosa di simile, ed è probabile che quando arriverà l’onda dello tsunami economico le cose potrebbero peggiorare, quindi siamo ben coscienti che oggi nessuno sa esattamente cosa andrebbe fatto o quale può essere la medicina, come sta succedendo con il coronavirus. Ma chi con il suo dottorato ha preso la posizione di primario qualcosa è obbligato a farlo. Può essere un calendario interamente rivisto, forse troppo ottimistico, ma anche se rischia di perdere pezzi sta facendo ripartire un paziente pieno di complicazioni come la formula Uno. Oppure quello di seguire il paziente modificando la terapia con l’evolversi della situazione clinica e rivedere il proprio calendario una tessera dopo l’altra, come Eurosport sta facendo con l’ERC. Ma c’è anche chi come IMG ha rivisto la terapia del suo paziente WRX con modifiche a blocchi. Quando tutto finirà sarà facile tessere le lodi di chi ha saputo uscirne meglio, ma ancora più facile criticare con il senno di poi chi ha sbagliato. Sino ad oggi rispettosi del compito di raccontare cosa succede, non solamente quando c’è un comunicato che ufficializza le cose, ma anche seguendo gli sviluppi da dietro le quinte. Ma a questo punto crediamo sia giusto chiedere di vedere almeno un segno da parte di chi deve curare il paziente WRC. Ad oggi il paziente è sempre rimasto sotto osservazione, ma oramai è l’ora di agire perché la situazione è critica, ed il rischio è di intubarlo quando non ci sarà più niente da fare è dietro l’angolo. La realtà va guardata in faccia delle sei gare restanti, è inutile fare finta che le extraeuropee possano essere salvate, la verità è tutt’altra. Ma anche le quattro Europee non godono di grande salute con Turchia e Galles che preoccupano seriamente e qualche scricchiolio è arrivato anche dalla Sardegna. Il tempo per stare a guardare è finito, o si tenta qualche terapia per stabilizzare il paziente WRC, oppure si rischia di certificarne la morte perché il trend dei forfait non si è mai interrotto. 

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