SALVATE IL WRC !!!

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C’è una parte consistente di appassionati che pensa ancora oggi si sarebbe dovuto voltare pagina e passare direttamente al 2021, una posizione comprensibile ma con conseguenze devastanti soprattutto in serie di grande prestigio dove ci sono investimenti milionari e la moralità di certe decisioni si scontra con una realtà di migliaia di posti di lavoro ecc..

Dopo mesi di passività assoluta, con il promotore diventato una sorta di ente certificatore di cancellazioni o rinvii, la FIA ha preso in mano la situazione, a tessere la tela resta sempre la struttura con base in Germania ma le telefonate che contano oramai partono da place de la concorde. In realtà in molti si erano oramai stufati della pantomima andata in scena sino ad oggi, con un calendario alternativo che non ha mai preso vita, ipotetici format delle gare, nuove gare, costi ridotti e puntare ad avere più costruttori. Un book dei buoni propositi che però con il suo fumo non riusciva più a coprire la polvere ed i boati di un campionato che stava crollando. Una situazione insostenibile con i costruttori decisamente irritati dal fatto di essere usciti dal lockdown e non avere una sola data certa per programmare uno straccio di trasferta. Un’incertezza devastante soprattutto per chi dovrà fare i conti con tagli di budget sicuri, ma di cui non si conosce l’entità. Ma non riuscire a fare ripartire un campionato che ha bisogno di mettere assieme un minimo di quattro gare, da sommare alle tre già disputate sarebbe molto più che uno smacco. Abbastanza in un momento dove tutti i campionati mondiali rischiano di perdere dei costruttori, per invogliare strutture come Hyundai o Toyota, con reparti legati direttamente al costruttore e centinaia di dipendenti a libro paga a decidere di gettare la spugna. Soprattutto considerato che il quadriennio regolamentare è alla fine e quindi gli investimenti sono stati ammortizzati, mentre la progettazione delle nuove rally1 è ancora allo stato embrionale. Nessuno si sentirebbe invogliato a programmare un futuro (con i budget importanti che richiede) in un campionato che non è nemmeno riuscito a reagire. Discorso che sia pure con coordinate differenti si rinnova anche per le serie nazionali, un voltare pagina e passare al 2021 significherebbe perdere completamente di credibilità, una sorta di assist alle case, ed alle filiali per tirare i remi in barca e dare un taglio a quei pochi e sempre più rari investimenti. Non dimentichiamoci che a passare la mano sono state serie concentrate nei primi sette, otto mesi dell’anno, con partecipazioni a trazione amatoriale. L’unico campionato di spessore ad issare la bandiera bianca è stato quello Britannico, ma in realtà la grande forza trainante internazionale dell’impegno del motorsport UK negli ultimi dieci anni è letteralmente crollata perdendo una dopo l’altra gare importanti e meno importanti.

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