OPERAZIONE “PANCHINA ERC”

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La bollente estate del 2020 con tutte le gare del mondiale che saltavano e la difficoltà a trovare delle sostitute, è stata alla base dell’operazione “Panchina ERC”, con il WRC Promoter che sgomitava e l’aiuto di Todt, Eurosport ha passato la gestione dell’ERC con un anno di anticipo. Ma a riempire lo slot di agosto ci è andato Ypres, che si era rifiutato di fare panchina.  

L’estate 2020, vissuta sotto la scure della pandemia è stata uno dei momenti peggiori del WRC, da giugno a settembre 2020 è andato in scena un braccio di ferro interminabile, con gare che promettevano e il giorno dopo passavano la mano. Prove dell’europeo che si candidavano, ma di fronte alle richieste del promotore evaporavano, ed alcune vedi Barum sono passate dal candidarsi al non disputare nemmeno la gara nell’ERC. Senza parlare degli attestati di stima tra ERC e WRC, con il primo orgoglioso almeno a parole di potere aiutare la serie maggiore, ma che in momento particolarmente critico non era certo contento di passare gare e relativi gettoni al promotore del WRC. Così a Monaco di Baviera hanno avuto la visione di un ERC panchina del mondiale, ideale per mettere nel recinto pretendenti e gare appiedate dalla rotazione e non perdere un solo euro; ed a quel punto ci sono andati giù belli pesanti e con l’aiuto di Todt Eurosport è stato messo nella condizione di gettare la spugna con un anno di anticipo sulla scadenza del suo contratto. L’operazione panchina però è andata subito storta, Ypres è uscita dal mondiale dichiarando di ambire a rientrarci tra qualche anno, ma quando al momento di entrare nell’ERC, con la scusa della sua data tradizionale di fine giugno, si è diplomaticamente defilata. Ed a complicare il tutto sono rimasti gli attriti tra il vecchio sponsor e il promotore WRC. Una storia che era scolpita sulle tavole di pietra dell’Europeo dal 2017 quando i Belgi lasciarono l’ERC sbattendo la porta, perché scontenti del rapporto costi promozione. Così l’ERC annunciato con un calendario 8 + 1 (Ypres) è rimasto a quota otto ma con uno slot ancora vacante. Quando a cavallo del nuovo anno è crollato il castello di carte irlandese, Ypres si è messa a disposizione come scialuppa di salvataggio tanto per partire da una posizione di forza nella trattativa, contro una serie di candidature inesistenti e il Barum, gara storica e di prestigio, ma che a fatica riesce a mettere assieme il suo euro gettone. Una settimana dopo il Montecarlo si sapeva dove sarebbe caduta la mela, ma tanto per cercare di salvare la faccia si è andati avanti per una ventina di giorni con le solite pantomime, per ufficializzare oggi il risultato di uno scontro che non c’è mai stato. Non può essere sicuramente un caso che tutti i sistemi di prenotazione alberghieri da inizio febbraio in quella regione hanno visto la disponibilità ridursi, ed i prezzi salire dal 30% a salire. Ed è altrettanto bizzarro che l’Irlanda del Nord e la Germania candidate nella corsa al WRC, non pensino minimamente ad andare a prendersi l’Euro slot ancora vacante.    

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