OGIER INDICA LA STRADA PER IL WRC

0

In passato il pilota Francese ha preso più di una volta posizione su alcune decisioni discutibili della FIA, ed in questi ultimi tempi è tornato a farlo in un ottica di un WRC meno dispersivo e più compatto senza però andare a tagliare percorsi e chilometri. Un nuovo fronte che potrebbe rapidamente fare proseliti con Citroen in testa.   

Se la battaglia contro la regola sull’ordine di partenza per Ogier è stata una sorta di battaglia contro i mulini a vento, accusato in alcuni casi di affrontarla per interessi personali. Su quel fronte oggi ha gettato la spugna, vuoi per il braccio di ferro con la commissione FIA nel dopo Sweden 2018, vuoi perché dopo tante vittorie scratch mancate questo sistema lo ha aiutato non poco in un finale di stagione complicatissimo con due avversari al volante di vetture più performanti della Fiesta. Ora la sua presa di posizione va sempre controcorrente ma gli argomenti sono il format delle gare e dei calendari. Se sui calendari, dopo le numerose sparate di chi parla per esclusivo interesse, o chi per compiacere le ipotesi che il promoter mette in campo come cose praticamente fatte, nonostante non sia mai andato oltre al pour parler. Il pilota di Gap lancia un doppio allarme, il primis quello che vede più o meno unite tutte le case (eccezion fatta per Makinen) unite nel non volere aumentare il numero delle gare. Ma ha anche ribadito già in più di un’occasione la necessità di mantenere un campionato con delle gare dalla storia importante, perché generalmente rappresentano paesi dove l’interesse per il mondo dei rally è sempre vivo. Sicuramente quello che il promotore nella sua esasperata ricerca del nuovo, ma ancora prima dei budget tende a considerare elemento secondario, ma che così non è. Mentre una altra battaglia è quella per ridurre i giorni di gara dagli attuali tre o tre e mezzo (come il Montecarlo) a solo due giornate. Una posizione ben distante da quella che qualche tempo addietro Makinen ed altri addetti ai lavori avevano avanzato, perché i due giorni proposti dal lupo di Gap prevedono di mantenere l’attuale chilometraggio, con il limite minimo fissato a trecento chilometri. Proposta più che sensata perché non andrebbe a penalizzare il contenuto sportivo, anzi andrebbe a incidere su delle giornate dove oggi imperano lunghissime pause. Una soluzione che permetterebbe di ridurre la durata della gara andando a tagliare una giornata o due alle attuali trasferte. Unica controindicazione il probabile spostamento dell’orario della power stage verso sera, orario che televisivamente nel week end diventa più battagliato. Ogier apre così un nuovo fronte progressista moderato che nei mesi potrebbe raccogliere proseliti soprattutto tra le case, gli organizzatori e la FIA. Un giusto contraltare al promoter che in questi anni ha fatto molto, ma su certi temi si muove in maniera umorale cadendo spesso nelle sirene di proposte economiche campate in aria. 

Share.