L’ERC RIPARTE CON LUKYANUK

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Nonostante una concorrenza da mondiale la serie continentale riparte nel nome di Lukyanuk, il campione in carica fa subito capire alla lunga lista di sfidanti che l’uomo da battere è ancora lui, per nulla intimorito dalle ingombranti presenze di Mikkelsen e Breen due punti fermi del WRC.

Agonisticamente la frazione conclusiva del rally di Polonia, primo atto del ERC 2020, non ha più proposto spunti di grande interesse, Lukyanuk saldamente al timone della gara ha subito battuto il tempo migliore, ma già dalla seconda speciale del mattino è andato in modalità controllo limitandosi a marcare stretto Mikkelsen, per poi concedergli qualche secondo in più nel finale. Una vittoria cristallina, nonostante a spalancargli le porte del successo sia stato il ritiro di un Gryazin, che con una posizione di partenza molto favorevole sino al momento della doppia foratura è risultato inarrivabile. Andreas in quest’ultima frazione è riuscito a battere due scratch, ma in realtà non è mai sembrato in grado di mettere sotto pressione il portacolori Citroen. Una piazza d’onore finale che però ha un sapore molto amaro, per chi come Andreas su queste strade aveva vinto nel 2016 al volante della Polo ufficiale, ed oggi invece è stato letteralmente cancellato da Gryazin fino a quando è rimasto in gara. Tutto sommato sia pure con il fiatone è riuscito a tenere la scia di Lukyanuk, ma senza mai riuscire a ribaltare la tendenza a perdere qualche secondino. Gradino basso del podio per il venticinquenne polacco Mikołaj Marczyk, che cede alla leadership ben due minuti, ma con autorità riesce a controllare il connazionale Chuchala che nella prima tappa ha sfruttato anche lui la posizione di partenza, ma nel finale paga dazio a un C.O. e scivola in settima posizione. La quarta piazza se la va a prendere Nil Solans che capitana un quintetto racchiuso in un fazzoletto di una minutata che comprende Herczig, Llarena, Chuchala e Bonato.

CLASSIFICA

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