La quarta frazione con i suoi 492 chilometri di speciale ha fatto si che i maratoneti d’Africa si lasciassero alle spalle lo spauracchio del tratto cronometrato più lungo della gara. Una tappa almeno per i piloti di testa senza scossoni giocata in marcatura.
Interminabile con un fondo durissimo ed impegnativo, dove la navigazione presentava dei tratti molto complicati da dirimere. A fare suo lo scratch di giornata per la quarta volta consecutiva è stato il buggy di Dominique Laure. La sua è stata una lunga cavalcata solitaria con uno Strugo a tallonarlo, giocando all’elastico con un ritardo che si accorciava ed allungava. Nel finale David Gerard sempre alle spalle dei primi si è gettato in una volata finale a testa bassa, ed è riuscito a prendersi la piazza d’onore di giornata. Nella generale Strugo lascia un altro paio di minuti a Laure che porta il suo vantaggio a quasi venti minuti, abbastanza per permettersi di cominciare a correre sugli avversari. Terzo in rimonta il buggy di Yves Fromont, il suo ritardo però sfiora l’ora e mezza e tutte le chance di successo cominciano ad essere legate più che alle disgrazie altrui che alle prestazioni. Se tra le auto la battaglia langue tra i mezzi pesanti la sfida è decisamente più appassionante, oggi a vincere la tappa è stato il Tatra del solitario Tomecek, che rifila una quindicina di minuti al Man della Elisabete Jacinto che perde due posizioni nella classica generale, ma soprattutto deve cedere la leadership al pilota della repubblica Ceca. Tra i due il distacco ora è di appena sette minuti e tappa dopo tappa la sfida è sempre più infiammata. Il primo degli Italiani al traguardo è Stefano Rossi che nonostante qualche piccola tribolazione giornaliera finalmente sembra avere ritrovato un po’ di buona sorte, perché in tappa due e tre prima si è imbucato in maniera pesantissima (da farsi cadere le braccia), e poi nel finale di ieri ha dovuto riparare prima la barra e poi il castello sospensione, percorrendo la speciale a ritroso (a piedi) per recuperare dei pezzi persi. Nonostante due giornate epiche il gentleman Aretino non ha mai mollato, anzi ha tirato fuori gli artigli lottando come un leone.
