I 4 CAVALLIERI DEL RAC

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In questi giorni sui media del vecchio continente alcune iscrizioni eccellenti al Roger Albert Clark Rally come Solberg e Meeke, hanno riacceso le luci della ribalta su questa atipica competizione dove saranno presenti anche quattro piloti di casa Italia: Simone Calzia, Gianni Anasarrette, Domenico Ramoino e Federico Polese. Piloti amatoriali disposti ad accettare le sfide di una volta nella realtà e non solo nel bar dei social.

Il RAC Rally che andrà in scena a novembre in Gran Bretagna, è uno spudorato gioco di nomi per rievocare (nell’acronimo) la magia della prova del mondiale made in UK che negli anni settanta, ottanta e novanta portava a spasso la carovana iridata dall’Inghilterra, alla Scozia, alle colline del Galles. Il nuovo RAC tutto sommato non è poi così differente e propone cinque giorni di gara, dal 22 al 27 novembre. Partenza da Carmarthen, nel sud del Galles nella serata di mercoledì 22 novembre; giovedì e venerdì le prime due tappe vanno in scena sulle speciali gallesi (quelle classiche della regione il cui ricordo è ancora vivo per alla loro presenza nel Wales rally WRC). Settantacinque chilometri la prima giornata e centoventiquattro la seconda. A fine seconda tappa la carovana si sposta a Carlisle, nel profondo nord dell’Inghilterra a pochi chilometri dalla Scozia, dove andrà a proporre tre giornate di gara altrettanto corpose con 106, 142 e 125 chilometri cronometrati. Dalla mitica Kielder Forest, a tutte le altre speciali entrate a fare parte della leggenda nelle edizioni degli anni ottanta, novanta. La gara si conclude il lunedì, a Carlisle dopo cinque tappe, trentatré speciali e 570 chilometri cronometrati. Con il gran finale sulla speciale “The big one” sessantatré chilometri da mandare giù tutti di un fiato. I quattro moschettieri di casa Italia hanno in Federico Polese e la sua Porsche 911 SC un gentleman amante delle storiche, che in questi anni si è innamorato di questo genere di gare storiche, se vogliamo anomale. Differente l’estrazione di Anasarrette, Calzia e Ramoino, piloti amatoriali con una predilezione per le gare di un tempo, o meglio quelle ancora in grado di fondere un sapiente mix di avventura, velocità e durata (km), e dare un qualcosa in più della semplice adrenalina da competizione. Quelle per cui si sale sulle barricate quando si incendiano le discussioni, ma quasi inesorabilmente quando si passa dalle parole ai fatti, a difendere la postazione non rimane più nessuno. Ovviamente il tutto facendo i conti con le proprie disponibilità finanziarie, ed i sacrifici legati a tali scelte. A spalancare le porte del sogno per la banda ligure è stato un regolamento estremamente interessante, che se da una parte alle storiche ha chiuso la porta alle quattro ruote motrici, dall’altra ha aperto anche alle tutto avanti moderne. Permettendo ai nostri di essere al via con le compatte Peugeot 208 e una Clio Rally5. Una scelta interessante perché capace di modellare una gara non soltanto intorno alle esigenze delle classi regine, ma di quelle più popolari a livello di partecipazione. Tante sono le particolarità di questa gara a cominciare dalle ricognizioni vietate (le note sono fornite dall’organizzatore), al fascino di un’altra maniera di correre.

TABELLA TEMPI

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