GLADIATORI AL COLOSSEO

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Il rally di Roma capitale scatta con una speciale che si conclude fronte Colosseo, un decimo anniversario festeggiato con uno show nel cuore di Roma, per uno scatto in gara di fronte al simbolo della nostra capitale e dell’Italia. A Vincere è Basso ma ancora una volta è falsa partenza, e così parte il pollice verso che regala la power stage CIAR a Damiamo De Tommaso.

L’attesa per la speciale del Colosseo era altissima, il simbolo di Roma e dell’Italia che entra nel quadro di una gara, come il Partenone a sfondo alla pedana di partenza dell’Acropoli, oppure in gara il mito delle meteore troneggianti sullo sfondo delle prime gruppo B. In tutta onesta c’era anche curiosità, almeno da parte nostra, per una delle discipline preferite dei rally made in Italy, sparare ad alzo zero sulle speciali spettacolo. Cosa che non è successa, se non per qualche battitore libero, da parte mediatica nessuno ha osato parlarne, perché se a criticare si può contare di avere alle spalle un battaglione di tastiere roventi, questa volta dall’altra non ci sarebbe stata la croce rossa, ma qualcuno a rispondere per le rime. Mentre ad esaltarla si rischia la lapidazione delle tastiere roventi, e quindi si è passati oltre. Ad essere onesti le perplessità quando è scattata la prova ci sono state eccome, se in Portogallo a Coimbra le tante rotonde facevano girare la testa, in questo caso qualcuno ha parlato di gimkana ma in realtà si era più vicini a uno slalom speciale stile coppa del mondo di sci. Ma una cosa è il primo impatto, ovviamente condizionato dalle proprie sensazioni personali sul momento, un’altra è cercare di fare un analisi a 360°. Ed in questo caso ci sono due elementi che volenti o nolenti danno ragione a Rendina, ed allo sforzo fatto per portare la gara al Colosseo. Il primo è quello di avere regalato ai piloti la chance di esibirsi fronte Colosseo, una foto che tutti i partecipanti appenderanno in casa da qualche parte in bella vista, d’altronde occasioni del genere non le regala nemmeno la formula uno. La seconda ragione è sempre la stessa foto ma vista sotto il profilo mediatico. Oggi il video domina in tutto il mondo grazie al live, ma nei rally ed in quasi tutti gli sport a girare il mondo e sempre e soltanto uno scatto, in grado di dare l’essenza di quel momento. Ed avere il Colosseo alle spalle è un click che non ha prezzo. Dal punta di vista streaming non era certo soddisfacente, uno slalom o poco più, ma bisogna anche considerare cosa è stato concesso in termini di strade, e in termini di pubblico stiamo parlando di un prodotto ad uso esclusivo di super appassionati, quindi come può non interessare una cerimonia di partenza si può rinunciare a una prova di due chilometri che non piace. Su 187 chilometri di spettacolo, sacrificarne due per dare qualcosa ad altri aspetti non ha nulla di scandaloso anzi. E comunque il lancio della gara con i due giornalisti di WRC+ che hanno presentato la gara dal tracciato con lo sfondo del Colosseo è stata un’altra cartolina senza prezzo.

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