Oggi ci ha lasciati uno dei grandi protagonisti dei rally Italiani degli anni 70, Raffaele Pinto una carriera ricca di successi ma che una volta abbandonate le corse è diventato il collaudatore per eccellenza del gruppo Fiat Lancia contribuendo in maniera determinante ai successi ottenuti dalle vetture del gruppo Torinese negli anni 80, inizio 90.
Raffaele “Lele” Pinto è mancato all’età di 75 anni stroncato da una malattia contro cui stava combattendo da mesi. Il comasco è stato uno dei primi piloti di casa Italia a firmare una gara del Mondiale rally (Portogallo 1974 al volante di una 124 Abarth), oltre a collezionare un certo numero di podi iridati. Pilota di quella generazione entrata nella leggenda grazie agli anni settanta determinanti nella trasformazione della specialità da gare di regolarità e durata, al rally moderno dove la componente velocistica ha preso il sopravvento. La sua figura però resterà indissolubilmente legata al ruolo di collaudatore del marchio Fiat Lancia, che negli anni 80, ed inizi 90 ha letteralmente monopolizzato la specialità con la Lancia Rally 037, Delta S4 e tutte le evoluzioni della Lancia Delta gruppo A ad iniziare dalla integrale. Vetture sulle quali ha macinato migliaia di chilometri, sviluppandole e consegnandole ai protagonisti di quegli anni: Alen, Rohrl, Kankkunen, Biasion e tanti altri, che hanno collezionato una lunga striscia di successi iridati. Questo grazie alla sua grande sensibilità al volante Lele, ed alla meticolosità e precisione nel suo stile di guida.