La tappa più classica del WRC in Sudamerica, che quest’anno ha dovuto rinunciare alla serie iridata, accontentandosi di quella continentale ma l’aggravarsi della situazione pandemica in America Latina ha obbligato l’organizzazione di Cordoba ad un rinvio a data da destinarsi.
L’anno passato lo staff argentino è cercato di restare aggrappato al WRC con le unghie, tentando un disperato rinvio a dicembre che con l’onda lunga della pandemia si è sgretolato ancora prima di prendere forma. Che il 2021 sarebbe stato un anno altrettanto complicato lo si era capito sin dal momento dell’ufficializzazione dei calendari internazionali, ma a Villa Carlos Paz speravano che la sola validità per il CODASUR gli permettesse di andare in scena regolarmente. Ed in questa prospettiva non si sono lasciati intimorire, ed hanno optato per la classica data di metà fine aprile (dal 16 al 18). Ma se in Europa la terza ondata sta complicando non poco le regole della logistica in Sud America le frontiere tra molti stati sono tornati a chiudersi, limitando gli spostamenti a motivi lavorativi con relative quarantene di una decina di giorni. Un dettaglio non da poco per squadre e concorrenti che si spostano da una nazione all’altra, che oltre al blocco dei volli si trovano a fare i conti tra andata e ritorno con 20 giorni di stop forzato. Così quasi in contemporanea con cancellazione del Cile nel WRC, l’Argentina ha passato la mano, rinviando la propria prova a data da destinarsi. Una quarantesima edizione stregata, che dopo avere dovuto saltare il 2020, inizia il 2021 con un rinvio a data da destinarsi, probabilmente nel mese di ottobre ma al momento la situazione continentale soprattutto in Brasile e Cile è decisamente critica. Motivo per cui rischia anche il secondo appuntamento il rally international de Erechim in programma dal 20 al 23 maggio in Brasile.