WRC2 E WRC3 TARGATI SKODA

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Il WRC2 lo fa suo un Tidemand che ha fatto tesoro del mondiale perso qui nel 2018, mentre nella serie dedicata ai privati è il Polacco Kajto che mette sulla bilancia la sua capacità di correre sul passo, messo dietro Bulacia ha allungato ma senza mai lasciarsi indurre in tentazione.

Nelle gare più veloci sull’asfalto, ma anche sulla terra le R5 pur pagando sul conto finale un bel gruzzolo di minutate alle più potenti e performanti WRC plus, riescono ad impressionare per effetti velocistici che i protagonisti dimostrano di sapere imprimere alle gare. Ma le speciali di Marmaris, ed i suoi pietroni ancora una volta hanno evidenziato come nelle due edizioni passate tutti i loro limiti sulla robustezza della meccanica. Una percezione che all’inizio è stata falsata dal passo di Tidemand, un andamento lento quasi imbarazzante, al punto da credere che un pilota come lui vincitore con la Fabia R5 del WRC2 nel 2017 si sia improvvisamente imbrocchito. Ed invece Pontus memore del titolo perso nel 2018, proprio su queste strade, ha impostato la gara sul suo passo senza minimamente curarsi dei suoi avversari diretti WRC2, ed indiretti (per la classe) WRC3. Una prova di solidità mentale impressionante, perché a regolato il suo ritmo sui limiti della meccanica della sua Fabia, evitando quelle linee dove il rischio forature era più alto. Fourmaux è sembrato andarsene via con naturalezza, ma nemmeno troppo in la è arrivata la foratura che lo ha ricacciato dietro allo Svedese, che ha continuato la sua corsa con lo stesso passo di prima. Senza nemmeno mai cadere in tentazione di andare a prendersi la classe, davanti a Kajetanowicz. Il Polacco ha lasciato sfogare Bulacia tenendolo nel mirino, ma appena la gara è entrata nel vivo il Boliviano pur controllando il passo, non poteva avere la stessa padronanza del due volte campione continentale, ed è inciampato in un paio di lisci che alla fine lo hanno visto scivolare a un paio di minuti dal Kajto.

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