La prima edizione del Tuscany Rally porta la firma del pilota di Pomarance, che condivideva la Skoda Fabia Evo Rally2 con Marco Lupi. Alle sue spalle la Hyundai i20 N di Franco Rossi si prende la seconda posizione in virtù delle penalità inflitte a Davide Giordano nelle virtual chicane.
Il pronostico della vigilia lo dava come grande favorito, e lui non ha deluso le aspettative: Carlo Alberto Senigagliesi ha messo il suo autografo sul 1° Tuscany Rally. Al via con Marco Lupi e sulla Skoda Fabia Evo Rally2, il portacolori di Dimensione Corse ha espresso una netta superiorità, messa in discussione soltanto dalla grande novità regolamentare: le virtual chicane. Presenti in grande numero nella manifestazione proposta da Jolly Racing Team e Deltamania Montalcino: in un paio di situazioni, il sistema GPS della vettura condotta dal pilota pisano ha perso il segnale, costringendolo quasi a fermarsi, in attesa del segnale di “ok”. Queste disavventure, capitate anche ad altri equipaggi, hanno sottolineato l’assoluta necessità di rodaggio di questo nuovo sistema, che al tempo stesso ha mostrato le sue potenzialità, in termini di sicurezza (si riduce il rischio di incidenti con le rotoballe) e di costi per l’organizzatore (non essendo più necessario allestire una vera chicane). Tornando alla gara, la piazza d’onore è stata centrata da Franco Rossi e Flavio Zanella, che sulle velocissime strade della terra del Brunello hanno esaltato le caratteristiche della Hyundai i20 NG Rally2 a loro disposizione. Il pilota emiliano ha avuto in Davide Giordano, alla “prima” con Toni Cerone alle note, il principale avversario per l’argento. Fino a quando l’ex poliziotto non è incappato in una doppia penalità da un minuto ciascuna, entrambe legate al superamento di oltre 10 km/h della velocità imposta nelle virtual chicane. Il pilota pistoiese si è però rimboccato le maniche, e sfruttando i cavalli della sua Skoda Fabia Rally2 è riuscito a salire comunque sul podio, scalzando dal terzo gradino Gianfranco Sunzeri, protagonista di uno strepitoso rientro alle gare, dopo 15 anni, al volante della Renault Clio Williams A7, condivisa con Barbara Neri, ha firmato la miglior prestazione tra le tutto avanti, in una sfida che lo ha visto prevalere su Giancarlo e Irene Bubola: papà e figlia, al via su Renault Clio turbo R3, hanno vanificato i loro sforzi perdendo tempo in una chicane vera, dovendosi accontentare della top five. Il giovane figlio d’arte Matteo Sandrolini ha chiuso al sesto posto, ai comandi della Renault Clio Rally5 e con Samuele Pellegrino alle note, precedendo Rosticci-Calandroni (Peugeot 208 Rally4-R2), Alfieri-Piazzini (Renault Clio S1600), Bonechi-Fratta (Peugeot 106 N2) e Mannini-Mannini, al debutto nei rally, a bordo della Renault Clio Rally5, che hanno completato la top ten, sfuggita invece alla lady driver Paola Fedi, navigata da Luigi Franceschi su Peugeot 208 Rally4, per due penalità, una legata alle virtual chicane e l’altra per partenza anticipata. By Thomas Enrico Simonelli