Il deteriorarsi dei rapporti tra Thierry Neuville e il Team Hyundai apre diversi scenari nel mercato piloti. Malcolm Wilson è pronto ad accogliere il ritorno del belga, l’ultimo che fu in grado di far andare forte la Fiesta RS WRC.
Partiamo dalla certezze. In Galles la Hyundai può schierare il pilota che vuole, su che macchina gli pare, senza bisogno di chiedere alcuna deroga a nessuno, tantomeno alla Fia. Da quest’anno il regolamento del Mondiale prevede che le squadre ufficiali possano cambiare tutti i piloti, anche le prime guide. L’unico vincolo è che un driver disputi “almeno” dieci gare. Nelle altre due gare della stagione, i team costruttori possono dunque schierare una diversa “prima guida”. Per il secondo pilota, i vincoli poi non esistono affatto. Esso infatti viene indicato volta per volta, entro la chiusura delle iscrizioni di ogni rally. I vincoli tra pilota e team? Esistono sulla carta, spesso legati al numero di competizioni più che allo status. Passato Loeb, si può dire che i gradi non esistano più per contratto, ma si conquistino sul campo. Vedi Volkswagen…
Thierry Neuville compirà 28 anni anni a gennaio, è nel pieno della sua carriera e, per esperienza accumulata e qualità di guida, dovrebbe essere in grado di giocarsi il podio, se non la vittoria, in ogni rally. Invece, improvvisamente, all’occhialuto belga si è alleggerito il piede. Il motivo è presto spiegato, voleva la risoluzione del contratto che lo lega un altro anno a Hyundai, probabilmente perché si è reso conto che la politica, i budget e le auto del team di Nandan non lo porteranno mai ad essere un campione. Voleva accasarsi in Volkswagen, dove era pronta per lui una quarta auto per il 2016. Una situazione che avrebbe permesso a Jost Capito di scegliere, tra lui e Andreas Mikkelsen, chi far accomodare sul sedile di Jari-Matti Latvala. Il finlandese infatti a fine 2016 andrà in scadenza di contratto e probabilmente uscirà dal giro dei professionisti a tempo pieno. Questo fino a ieri. Ma lo scandalo emissioni taroccate e le pesanti ripercussioni economiche, se non taglieranno del tutto i finanziamenti al team Volkswagen, certamente non permetteranno di aumentare i budget. E quindi, con lo sportello della Polo R WRC che rischia di chiudersi definitivamente, non restano molte alternative. Toyota arriverà solo tra due anni. Citroen sta ancora cercando degli sponsor per far sopravvivere il programma nel Mondiale rally.
Ipotizzando dunque che la retrocessione gallese sia il primo passo verso il divorzio tra Hyundai e Neuville, l’unica alternativa per il pilota sarebbe il ritorno al volante della Fiesta RS WRC. Malcolm Wilson lo aspetta a bracia aperte. E’ tutto l’anno che va dicendo che avrebbe voglia di vedere un pilota di punta sulle sue vetture, per mostrare che non sono ancora da rottamare (e magari venderne ancora qualcuna…). D’altro canto la stagione trascorsa insieme, fu una delle migliori per entrambi. Neuville nel 2013 concluse secondo nel Mondiale piloti, battuto solo da Sebastien Ogier. E con quella serie di cinque podi consecutivi, si segnalò come una delle migliori realtà del Mondiale. Il pilota ottenne più in quella stagione da privato, pagato con i soldi del Qatar arrivati tramite Nasser Al-Attiyah, che in due campionati con la i20 WRC ufficiale: sette podi contro cinque, anche se in Hyundai ha ottenuta la sua unica vittoria. Altrimenti, tutto resterà com’è. E Neuville farebbe bene allora a ritrovare presto la voglia di correre, perché se anche legato ancora al costruttore coreano, rischia di passare un anno nel limbo della seconda squadra, con macchine e ambizioni da… serie B.