IRC – TIR CONCOMITANZE SCOMODE

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La serie privata made in Italy, nella sua storia ventennale in molte occasioni si è trovata a combattere con delle concomitanze scomode con il CI WRC, diventato CIRA e oggi TIR, una scelta che anche se non è stata cercata, nella maggioranza dei casi non si è fatto nulla per evitare, e sarebbe davvero il momento di cambiare le priorità nella stesura dei calendari.

Negli anni passati, in particolare a metà del passato decennio, negare che tra le due serie si era accesa una certa rivalità sarebbe quanto meno ipocrita, con la scomparsa dai palcoscenici dei rally delle WRC il clima si è stemperato. Tra le due serie però un pizzico di rivalità è rimasto, e come in tutte le cose della vita questa è stato uno stimolo per entrambe, contribuendo a mantenerle in salute. Oggi l’IRC è riuscito grazie al montepremi stellare a raggiungere un numero di iscritti al campionato a tre cifre, cose mai viste prima. Il TIR invece si presenta sempre con una serie di appuntamenti dal grande pedigree, come il Marca Trevigiana, in grado di mettere assieme numeri importanti, poco conta se mettendo assieme moderne e storiche, come nel fine settimana di Valdobbiadene. A pagare dazio in maniera particolare sono principalmente le prove nel centro sud, sino ad oggi l’unica arma adottata è rimasta quella dei coefficienti maggiorati, che però non è riuscita a dare una reale iniezione di interesse. Le due serie in queste ultime stagioni hanno dimostrato di avere una clientela sempre più differenziata, ed è per questo che sono riuscite a garantirsi numeri importati entrambe, ma riuscire a evitare di costruire due calendari senza concomitanze, sarebbe un beneficio per tutte e due. Non solamente per avere concorrenti e squadre in più, ma anche sotto il profilo della comunicazione. Quest’anno oltre ad Elba – Marca Trevigiana andranno in contrapposizione anche Taro – Salento; a grandi linee un bis dello scorso anno dove le concomitanze sono state Elba – Due Valli e Taro – Salento. Qualche ruggine della vecchia rivalità è rimasta, ma in fase di calendarizzazione a prevalere sono regole arcaiche dove la priorità data alle serie marchiate Aci Sport tiene la strada per i campionati più importanti (CIAR, CIRT e TIR), come è giusto che sia, ma anche per le gare di Zona (CRZ). Un diritto che complica non poco la vita dell’IRC, perché deve cedere il passo anche ai mille interessi delle gare regionali; nonostante si tratti di una serie con gare internazionali che fanno parte di un campionato a valenza nazionale. Superati gli scogli di validità e calendarizzazione dei tre principali campionati ACI Sport, sarebbe ora di liberarsi di regole obsolete e riconoscere a una serie, anche se a gestione privata i suoi meriti. Un passo verso una modernizzazione che su certe procedure resta saldata al vecchiume, ma soprattutto riesce a fare danni da una parte e dall’altra.

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