IL WORLD RX SENZA CALENDARIO

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Oramai siamo arrivati a fine febbraio, il primo consiglio mondiale del motorsport incombe, e da Monaco di Baviera (dalla sede del promotore) non sono ancora riusciti a mettere assieme una bozza di calendario per la stagione 2024. Una situazione complicatissima dove mancano i concorrenti, e senza uno straccio di calendario traballano anche le presenze date per sicure.

Dagli uffici del promotore oramai tutto tace dai primi di dicembre, quando è stata annunciata in pompa magna “la battaglia delle tecnologie”, con il ritorno nella massima serie delle vetture con la motorizzazione tradizionale termica. Lo scorso anno il rallycross iridato era partito da Montalegre in Portogallo, ad inizio giugno, quindi ci sono ancora tre mesi di buono per imbastire qualcosa che assomigli ad un calendario mondiale. Nonostante il disastro 2023, le dichiarazioni obbligatoriamente positive del promotore, stridono molto con i fatti, l’ultima speranza è di vedere arrivare domani un calendario qualsiasi sul tavolo del consiglio FIA, anche se faticherebbe comunque a raddrizzare la baracca. Dietro alle quinte per il momento non è circolato nulla e le poche squadre interessate sono bloccate, un cane che si morde la coda, senza una base su cui imbastire il programma più di uno dei probabili competitors (pochi) sono sempre più propensi a rivolgere il loro sguardo altrove. Se nel WRC ed ERC l’attuale promotore ha manifestato parecchi limiti, tanto da essere esautorati della FIA sulle decisioni sportive e tecniche che a Monaco di Baviera erano tornati ad arrogarsi in questi anni di transizione, tra le presidenze Todt e Ben Sulayem. Un periodo dove hanno palesato mancanza di idee, oltre all’incapacità di avere una visione sul futuro del mondo dell’automobilismo sportivo, nel WRX non sono riusciti ad imbroccarne mezza. Oggi le cose continuano a peggiorare di giorno in giorno, ed il rischio è quello di riconsegnare alla FIA una disciplina, che dopo un annale degenza in sala di terapia intensiva, rischia il coma senza che nessuno abbia formulato, in tutti questi anni, una sola terapia.

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