La pioggia arriva puntuale in mattinata, ma lontano dall’intensità prevista, ed a giocare il primo jolly è la Hyundai che manda via Tanak e Neuville con 5 super soft, mentre in Toyota preferiscono imbarcare una scorta in più ed avere 2 neve che a Saint Bonnet, gomme che restano nel cofano è a fare sua la prima puntata è Tanak che fa sue le prime due stage.
Il Montecarlo nonostante una partenza pomeridiana, quindi senza l’incertezza del verglass che fa capolino all’imbrunire con il calare delle temperature, ha dovuto fare i conti con pioggia e umido, che hanno reso scivolose le porzioni asciutte, ed hanno lasciato un punto interrogativo sulle porzioni leggermente ghiacciate o con neve pestata sulla seconda speciale. La scelta di Hyundai che manda fuori Ott e Thierry con le supersoft si rivela la più azzeccata, visto che i pneumatici neve sulle Yaris restano nel cofano a fare peso ed alzare il baricentro della vettura. A fare la differenza è il pilota estone che non si lascia intimidire dalle difficili condizioni e con due scratch consecutivi prende il timone della gara, ma il primo degli inseguitori Rovanpera spinge a fondo e nonostante la scelta prudenziale sulle gomme concede al suo rivale appena 3”.3. Gli paga una manciata di secondi in più Evans che forse rispetto ai primi due è quello che ha tenuto un buon passo ma senza forzature. Oltre i 16” troviamo Neuville e Ogier entrambi con un approccio più prudente il primo impegnato a prendere confidenza con il navigatore, mentre Seb dopo un fondo pedale sul freno preferisce non rischiare sulle staccate, non essendo sicuro della risposta. Per il resto del gruppo è sprofondo rosso con Sordo già oltre i 40”. A mettere la parola fine sui suoi già ridotti sogni di gloria è Teemu Suninen che sulla prima speciale viaggia a tempo di scratch, ma ad un chilometro dalla fine chiude troppo una linea, errore simile a quello di Evans che però riesce a tenere la sua Yaris in strada, mentre il Finlandese scivola sul terrapieno e la vettura si impenna e va a ribaltarsi fuori strada.
