CIRAS, LOMBARDO PIGLIA TUTTO

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Il campionato Italiano rally dedicato alle auto storiche, inizia sulle speciali delle valli Aretine dove la Porsche 911 Carrera 3.0 di Angelo Lombardo e Roberto Consiglio, nonostante un mix di strade bagnate e umide, manda tutti alle corde quattro ruote motrici comprese, ed al traguardo finale molla una due minuti e mezzo a Matteo Musti il primo degli inseguitori.

Ad un anno di distanza dalla sua ultima uscita Historic, al volante della fida Porsche 911 Carrera targata Guagliuardo, il pilota e il preparatore siculi sono ritornati a dettare il passo, con lo stesso piglio del venti ventidue. Allora Angelo Lombardo si aggiudico il titolo tricolore storiche facendo saltare il banco in sei delle otto gare in calendario, palesando una superiorità schiacciante, la stessa che alla fine di questo sabato lo ha portato per la seconda volta sul gradino più alto del podio di Arezzo. Nell’apericena del venerdì Lombardo ha subito messo le mani avanti e con un doppio scratch si è preso il timone della gara, con due e tre manciate di secondi su Fullone e Pierangioli, un distacco abbastanza pesante se si considera i soli quattordici chilometri del doppio passaggio sulla Rosina. Nel prima prova del sabato il pilota di Cefalù preferisce, non conoscendo le condizioni della strada, non affondare i colpi, ed a imporsi è la Sierra RS Cosworth 4×4 di Pierangioli che si porta in seconda posizione. Ma prese le misure all’aderenza dell’insidioso asfalto, tra il bagnato e l’umido, Lombardo ritorna in cattedra e batte cinque scratch di fila; pioggia oppure umido la Porsche 911 Carrera prende il volo, e l’unico a non affondare completamente è Da Zanche. Il valtellinese però ha pagato dazio nelle speciali del venerdì (ben 24”) e con i dieci secondi di penalità per una partenza anticipata, si trova una mezza minutata abbondante difficilmente recuperabile. Nel tentativo di tenere il passo della freccia rossa, by Guagliardo, Lucio nell’ultimo passaggio sulla Portole deve fare i conti con dei problemi meccanici, ed è costretto a issare bandiera bianca, liberando la leadership da qualsiasi pressione. Si ritrova così servito su un piatto di argento la piazza d’onore, un Matteo Musti che sul filo di lana la scippa alla BMW M3 E30 di Pierluigi Fullone che perde la posizione per 13”.7. A parziale consolazione di questo boccone avvelenato finale Fullone si porta a casa il successo nel quarto raggruppamento, con una minutata e mezzo sulla Sierra RS Cosworth di Mariotti. Il terzo raggruppamento lo conquista l’Ascona 400 di Tiziano Nerobutto davanti alla Porsche 911 SC Beniamino Lo Presti.

CLASSIFICA

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