CANARIE NUCITA 8° MABELLINI A SCRATCH

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La pattuglia azzurra sugli asfalti delle Canarie non è riuscita a concretizzare delle posizioni pesanti, ma nel corso della gara hanno saputo mettere sul piatto delle prestazioni molto interessanti meritevoli a vario titolo alla candidatura di attori non protagonisti. Con i due Andrea, Nucita e Mabellini capaci di mettersi in particolare evidenza.

Il pilota siciliano capitalizza in partenza una posizione fortunata, e per tutta la prima tappa, resta nel vivo della battaglia per il podio, ed anche se con la pioggia Bonato e Paddon prendono il largo, Nucita si presenta a due speciali dalla fine in settima posizione ma a soli dieci secondi dal gradino basso del podio. Purtroppo nell’ultimo giro sulla lunga la scelta delle gomme lo tradisce e rimedia una ventina di secondi, e deve dare l’addio ai sogni di podio; ma con un colpo di reni finale si porta a soli quattro decimi dalla settima piazza, recuperando una posizione. Il finale dice molto bene a Mabellini autore di due bellissimi scratch, se Bonato e Paddon sono già in modalità controllo la banda degli spagnoli con Llarena, Solans e Ares non regala niente perché in lotta per il podio finale. Con il successo nella power stage va a sommare nella sua classifica ERC cinque bei punti; autore di una gara regolare ad un niente dalla top ten, paga pegno nel primo passaggio sulla lunga sotto la pioggia, dove il debito di esperienza lascia il segno, ma nella bouclé finale risale la china e recupera una manciata di posizioni. Da esorcismo la gara di Campedelli, autore di un grande tempo nella stage di qualifica, deve fare i conti con una posizione che con la pioggia gli fa perdere subito una mezza minutata. Il Romagnolo non si arrende e rimonta la classifica e ad una speciale dal termine occupa la settima posizione assoluta. Un risultato che gli va stretto e non lo soddisfa ma fermarsi nel trasferimento verso la power stage per un problema alla pompa della benzina è una vera beffa. Va anche peggio al trentino Daprà dominatore senza se e senza ma dell’ERC4, che si trattiene dalla tentazione di andare a prendere le Peugeot del monomarca canariano, sempre nel mirino, almeno sino a quando una perdita innesca un principio di incendio, ed è costretto a issare bandiera bianca, ed a lasciare la testa di un ERC4 dove non ha incontrato rivali. Il suo ritiro apre le porte dell’ultimo gradino del podio alla Clio R3 di Alessandro Grillo. Onesta la gara della Somaschini che chiude la sua avventura nella prima metà del plotone che raggiunge il traguardo, ben più attardato Simone Bertolotti che nella sera della speciale spettacolo va in super rally (pagando i canonici dieci minuti) perchè raggiungere il service con una foratura sul cerchio.

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