Nelle gare del WRC la parola d’ordine degli ultimi mesi è “non fate domande sulla cessione della WRC Promoter”, una richiesta quanto meno bizzarra per un passaggio che non si è capito bene se la società tedesca che gestisce la promozione del WRC sia in vendita, o come dice qualcun altro la società sia alla ricerca di nuovi investitori.
Solamente qualche mesetto addietro era trapelata la notizia che la WRC Promoter era in vendita, un rumore messo in circolazione ad arte perché ricco di dettagli su cifre e valutazioni. Somme come in molti casi abbondantemente oltre alla realtà, ma da quel momento su questa presunta cessione è sceso un silenzio tombale, le uniche fonti interne disposte a dare almeno qualche mezza risposta hanno ridimensionato il tutto è un cambio di investitori, o meglio la società è alla ricerca di nuovi investitori per andare a sostituirne qualcuno in partenza. Quando si cerca di scendere nei dettagli è abbastanza chiaro il tentativo di confondere le acque accampando in ballo ci sia una decina di proposte, una versione un po’ troppo XL per essere credibile. In realtà chi ha espresso interesse reale, con un adeguata copertura sembrerebbero due soggetti, il più gettonato è quella di una non precisata cordata Araba (con investitori dei paesi del golfo), mentre un’altra manifestazione di interesse sarebbe arrivata da una cordata italiana, capitanata da Lorenzo Bertelli. Ed anche se ogni quindici giorni si sentono voci sullo spostamento dell’ago della bilancia a favore di una di queste due cordate è davvero difficile comprendere quanto siamo prossimi a questo passaggio di proprietà. In molti si attendevano un annuncio in occasione della Sardegna, ma in realtà non sembra esserci certezza e potrebbe accadere nelle prossime gare, ma molto più probabilmente slittare tutto a fine stagione. Anche se a più riprese la cordata made in Italy è sembra in pole, a volere pensare male è difficile credere che la struttura di Monaco di Baviera sia disposta, a meno di un grande esborso economico, ad un passaggio che probabilmente implicherebbe l’eliminazione di buona parte degli attuali dirigenti. Vista la grande esperienza nella promozione di Prada in coppa America, è facile immaginare si vada incontro ad una profonda ristrutturazione e la base di partenza sarà la squadra che oggi è dietro alla leggendaria competizione velistica.