Con le dimissioni di Robert Reid è sempre più lampante il conflitto all’interno della FIA tra la presidenza di Ben Sulayem ed una cordata made in UK con la probabile regia di David Richards dove Reid è un elemento chiave e la candidatura forte potrebbe essere proprio quella di Carlos Sainz che ha messo sul tavolo l’intenzione di candidarsi alla presidenza della FIA.
La politica del motorsport a sei mesi e qualche giornata dalle elezioni per la presidenza della federazione, previste in occasione del consiglio mondiale di dicembre a Tashkent in Uzbekistan, ha cominciato a disegnare i contorni di una sfida infuocata e potrebbe avere individuato lo sfidante di Ben Sulayem. A tessere le trame della cordata antagonista è chiara la mano, o meglio la mente di David Richards, con al suo fianco l’ex vice presidente FIA Robert Reid, una figura di sport cristallina disposta a continuare a portare avanti il lavoro iniziato. Le probabilità si sviluppi uno scontro campale sono sempre maggiori, ed in questo caso un nome di carisma e richiamo potrebbe fare la differenza, e quel nome potrebbe essere proprio quello di Carlos Sainz. Persona vicina a Richards e Reid, un ambasciatore dello sport ancora in attività, con una carriera lunghissima ed un coinvolgimento diretto ed indiretto in più discipline. Per il momento il Madrileno si è limitato a dichiarare la sua intenzione di mettere la sua decennale esperienza a disposizione della governance del motorsport, sottolineando di essersi preso il tempo necessario per valutare se ci sia un adeguato supporto alla sua candidatura. Anche se Carlos si è presentato senza annunciare un manifesto, e neppure una squadra; non è sicuramente sprovveduto ed è quindi facile immaginare si stia consolidando un’alleanza anglo spagnola. D’altronde nella precedente elezione le trame tessute da David Richards hanno avuto un ruolo determinante nell’elezione di Ben Sulayem, un rapporto che l’anno passato si rapidamente deteriorato. Sainz ha anche sottolineato che la presenza del figlio in Formula 1 non rappresenta un reale conflitto di interessi, anche perché si tratta di un rapporto famigliare, senza implicazioni affaristiche. Anche perché sugli ingaggi di Carlos Junior, pesano i suoi successi e gli anni passati in un top team come Ferrari.