Questo venerdì la FIA ha ufficializzato la nascita del Global Rally Ranking, una sorta di classifica mondiale a punti per piloti e navigatori, simile a quello che avviene già nel tennis e nel golf, una sorta di vetrina per i rally che però necessiterà di un successivo step se vorrà avere la stessa valenza che ha negli sport sopracitati.
In passato si era già tentato di promuovere iniziative del genere, ma il Global Rally Ranking introdotto oggi ha fatto un ingresso a sorpresa nel panorama motoristico legato al mondo dei rally. Nessuna iscrizione ad alcun che, la classifica si genera automaticamente in base hai risultati ottenuti in determinate gare internazionali e nazionali, alle quali sarà attribuito un coefficiente moltiplicativo in base all’importanza della gara. Piloti e Navigatori che partecipano alle gare che attribuiscono punti potranno sommare ad ogni evento una sommatoria dei punti ottenuti nell’assoluta dell’evento e nelle classifiche di gruppo (Rally1, Rally2, RGT, Rally3, Rally4, Rally5). I punti di gruppo sono attribuiti con una formula che (come per le gare) va moltiplicare il punteggio ottenuto per i coefficienti attribuiti ai gruppi, ed al numero dei partenti (max 20 per classe). Ogni concorrente potrà andare a sommare un massimo di dodici risultati. Un regolamento abbastanza farraginoso e complicato, che tenta di esprimere un’equazione in grado di mettere assieme i principali valori che sono alla base dell’analisi di una prestazione. Per il momento si tratta di una vetrina, mentre nel tennis e nel golf il Ranking attribuisce una priorità che influisce nella composizione dei tabelloni o dell’ammissione agli eventi stessi (questo non solamente negli sport citatati, ma anche in altre discipline dotati di graduatorie del genere). Se vogliamo fare un passo indietro potrebbe riportare in auge una meritocrazia nell’attribuzione delle priorità FIA, sparite a favore dell’iscrizione al campionato. Un’iniziativa molto interessante che oggi praticamente non cambia la sostanza delle cose, ma tra le sue pieghe nasconde del potenziale non solamente per piloti e navigatori, ma per tutto quello che ruota attorno a gare e campionati.