Dalla fine del Catalunya le voci sul futuro di Citroen hanno cominciato a destare preoccupazioni, in realtà a dare un’indicazione precisa è stata una riunione che si è tenuta al rientro in Francia della squadra con la presenza di Tavares che ha confermato l’impegno per i cinque anni previsti.
Qualche nube sul futuro WRC di Citroen era rimbalzata già in passato e la causa era sempre quella, una vettura performante ma che non riesce a trovare il suo equilibrio nonostante oramai dal 2017 si continui a ritoccare i set-up. Ed in questo autunno caldo la bomba è riesplosa in Catalunya, con i problemi che hanno tagliato le gambe alle residue speranze di Ogier nella corsa alla settima corona iridata. Uno scivolone brutto ed evitabile, ma se la reazione a porte chiuse di Seb ci stava tutta, a fare da cassa di risonanza all’affair hanno sicuramente contribuito le prime avance di Tommi Makinen oramai quasi sicuro di avere perso Tanak. D’altronde Ogier era pronto a dare tutto e di più, ma era ben conscio che le sue chance erano ridotte al lumicino. Il martedì seguente a Versailles si è tenuta una riunione con tutti i vertici Tavares compreso, dove la decisione è stata un si va avanti come da programmazione. A questo meeting però non ha fatto seguito una comunicazione chiara ed univoca, interviste e singole dichiarazioni come se ribadire che avere messo in dubbio il programma WRC Plus fosse un peccato originale. Così si è arrivati alla vigilia dell’Australia, quando nel marasma più totale di una gara cancellata, con tutti gli uomini di peso di Citroen dall’altra parte del mondo impegnati ad anticipare il rientro e i vertici di PSA motorsport e Citroen a Parigi è arrivata la bomba del ritiro, nulla di ufficiale ma indiscrezioni di gole profonde, sicuramente vicinissime (interne) alle sale dei bottoni ma con interessi a mandare in fibrillazione una situazione già bollente. Un botta e risposta tra rumors e frasi sfuggite (ma non troppo) in interviste, come quella della Jackson poche ore prima della bomba sul ritiro che sui problemi della competitività della vettura puntava il dito anche contro Ogier. A mettere fine a questo incredibile sipario ci ha pensato il capo di PSA Motorsport Finot che ieri ha risposto pubblicamente ai media d’oltralpe ribadendo che Citroen continuerà con la plus come previsto nel programma quinquennale. Il che significa 2020 e 2021 compresi, mentre non ci sarà alcun impegno con il passaggio all’ibrido, perché il testimone lo rileverà la Peugeot nel FIA WEC.