WRC LASCIA O DIMEZZA?

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La FIA dopo essersi riappropriata della facoltà decisionale che in molti settori era oramai nelle mani dei promotori, mentre questi e le commissioni ad esse legate che fungono da cuscinetto continuano ad esternare rincorrendo il virus, a place della concorde sono sempre più vicini ad un bivio dove bisognerà prendere una decisione sulla stagione e non si questa o quella gara.

Se quanto è successo in Messico possa fare pensare ad un ritardo nel reagire all’emergenza sanitaria, va sottolineato che la FIA ha istituito una commissione di monitoraggio prima della dichiarazione dello stato di pandemia. Ed a fine marzo si è riappropriata della facoltà decisionale senza dovere consultare una serie infinita di parti intermedie. Un aspetto passato sottotraccia, ma che in realtà da un’idea della gravità della situazione, e delle decisioni che potrebbero essere prese, che vanno ben oltre alla querelle di continuare a posticipare date di rinvii o cancellazioni anche se si tratta di decisioni scontate. Come nel caso del Safari che promoter e commissione parlano di rinviare la valutazione nella seconda metà di aprile, quando oramai tutte e tre le squadre hanno messo le carte in tavola, ed hanno detto che qualunque sia la decisione loro non affronteranno la trasferta Kenyota. Anche perché si tratta di una gara particolare, che richiede una preparazione specifica che ha dei costi, ma soprattutto tempistiche che non sono compatibili con il lockdown attuale, lavoro fatto a fronte di una decisione che nel migliore dei casi sarà quella di un rinvio, che però vale come nel caso dell’Argentina ad una cancellazione. Oggi comincia a traballare anche la posizione del Finlandia, ed a questo punto è abbastanza evidente che le sorti del campionato si stanno complicando in maniera importante e gli spazi per eventuali recuperi si stanno riducendo al lumicino. Anche perché il campionato mondiale rally a gennaio e febbraio presenta due gare invernali che spostate non sarebbero più tali, quindi non offre molte possibilità di sconfinare nel 2021. A questo punto è probabile che per qualche giorno la situazione resti nel limbo, periodo nel quale il Safari e qualche altro organizzatore getti la spugna, ma indipendentemente dalle dichiarazioni del promotore su questa o quella gara è evidente che si è arrivato ad un bivio senza vie di uscite. Chiudere il campionato 2020 con sole tre gare disputate e quindi senza l’assegnazione di un titolo, oppure mandare in scena un campionato dimezzato che alle tre gare disputate andrebbe a sommarne dalle cinque alle sette. La cosa non sarebbe una tragedia, d’altronde si parla di un ipotetico campionato di otto dieci gare, ma con un’impronta molto Europea e poco mondiale perché la logica delle quarantene rischia di lasciare fuori anche la Nuova Zelanda, ed il Giappone anche se è molto in là ed è difficile prevedere la situazione internazionale a novembre non è certo in una situazione privilegiata. Immaginando uno scenario che marci al passo con le direttive attuali e gli sviluppi logici che potrebbero esserci, un eventuale spostamento di qualche settimana per il Finlandia potrebbe dare un po’ di margine alla riapertura del campionato, considerando che la trasferta neo Zelandese propone troppe complicazioni per essere credibile. Ed a quel punto indipendentemente dalla presenza del Giappone trovare uno spazio per recuperare Portogallo e Sardegna non sarebbe poi così complicato. Una scelta difficile ma che potrebbe arrivare già nel mese di maggio, un fardello decisionale bello pesante che graverà tutto sulle spalle del presidentissimo.

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