WRC LA GUERRA IBRIDA

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Nelle passate settimane anche se in maniera velata a fare pressioni a mezzo stampa per orientare le nuove regole è stata Hyundai, ieri invece è stato il turno della Compact Dynamics denunciando di non avere rinnovato il contratto per il biennio 2025, 2026, paventando l’ipotesi di un passo indietro del WRC, un evidente forzatura per la paura di restare al palo.

Gli uomini del fornitore tedesco del kit ibrido hanno rilasciato alla stampa Inglese una dichiarazione dove è stato messo in evidenza che il contratto scade a fine 2024 e non è ancora stato rinnovato, nel precisare che non sanno quale sarà la strada per il futuro, tanto per fare salire la pressione hanno parlato di un passo indietro. Una soluzione suicida perché dei due costruttori e mezzo presenti qualcuno potrebbe già salutare la compagnia dal 2025. In realtà tutti sembrano essersi dimenticati di un bando vinto per tre anni, e di un regolamento che allora aveva già messo le mani avanti su altri due anni di ibrido senza la mono fornitura, aprendo alle case la possibilità di sviluppare dei loro sistemi oppure rivolgersi ad altri fornitori. Con un WRC elettrico alla fine di questo biennio, ovviamente i presenti sarebbero interessati a ottimizzare il loro investimento su altri due anni, senza cambiare fornitore. Ma nel caso si vada ad aprire a diverse soluzioni (modello WEC) è chiaro che un eventuale possibilità di vedere ancora delle soluzioni ibride, spingerebbe le case presente a sviluppare dei sistemi internamente, o con fornitori di loro fiducia con i quali hanno già delle collaborazioni. Di sicuro un rinnovo del contratto sarebbe manna dal cielo per Compact Dynamics, cosa c’è di meglio che lavorare in regime di mono fornitura, con il prezzo fissato e sviluppo congelato. Nel caso di contratto non rinnovato anche se Compact Dynamic continuasse a fornire tutti gli attuali costruttori impegnati nel WRC, rogne e pretese sarebbero tutt’altra cosa, perché non ci sarebbe più di mezzo la Fia a fare da parafulmine. In questo momento in seno alla federazione le idee sembrano abbastanza incerte, con troppi elementi impegnati a mediare tra i vari interessi che gravitano dal promotore ai costruttori, ed il pensiero di un presidente che sino ad oggi non ha ancora puntato i piedi, ma che potrebbe iniziare a dettare lui le direttive. La sua conferenza è oramai questione di ore, ed anche se è facile intuire si definiranno i contorni del biennio supplementare, è probabile sul futuro vero si rimandi. Ma se emergeranno eventuali indicazioni, queste potrebbero causare dei veri terremoti, perché oggi nessuno sembra sapere quale sarà la direzione, anche chi in questo anno ha raccolto i pareri delle parti in causa. 

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