Le nubi sul dossier ibrido hanno reso sempre più scuro il cielo del WRC, ed ora cominciano a soffiare venti di tempesta su un regolamento nato male e proseguito peggio con tutti i ritardi della Compact Dynamics che ora è stata obbligata a ritirare tutti i kit distribuiti per problemi di surriscaldamento.
Da quando il kit ibrido marchiato Compact Dynamics è stato ritirato nessuno ha proferito un solo fiato, bocche cucite e grazie ai problemi del covid il service è diventato una zona off limits per tutta la stampa è praticamente impossibile confrontarsi faccia a faccia con ingegneri, ed altro personale delle squadre. Ma se ad oggi non ci sono state gole profonde, il sussurro di qualche uccellino è cominciato a circolare, ed a quanto pare si vocifera di un problema elettrico che provoca un surriscaldamento del sistema. Abbastanza per non desumere che il problema è molto grave, probabilmente l’elemento a rischio surriscaldamento sono le batterie, ed il rischio di incendio è decisamente elevato, d’altronde per richiedere l’immediato ritiro di tutti i kit è evidente che al problema tecnico si somma quello legato alla sicurezza. I sussurri si fermano qui, ma applicando una semplice regola matematica, dalla dichiarazione pubblica della M-Sport che ha ventilato il suo ritiro nel caso l’ingresso dell’ibrido slittasse al 2023, basta fare uno più uno per desumere che tra la Fia e le squadre del mondiale l’ipotesi rinvio sia stata ventilata. A questo punto è evidente che non si tratta di nuvoloni e temporali ma sulla strada del WRC si sta avvicinando la tempesta perfetta, se la Compact Dynamic non riuscirà a risolvere rapidamente l’inconveniente il rischio non è lo slittamento dell’ibrido, ma vedere crollare la baracca, come è successo nel World RX 2019. Perché ad andarsene potrebbe non essere solamente M-Sport e nell’ultimo anno del suo mandato Todt dovrà riuscire a ricucire una situazione sempre più complessa, che ancora una volta rischia di sbattere il muso con i regolamenti dove da padrone la fanno i mono fornitori.
