“Et voilà” la FIA chiude il l’anno con il consiglio mondiale, ed il grande gala del motorsport, ma tra tutti spicca il nome di un grande assente che risponde al nome di calendario WRC, dopo la bozza di giugno, quello semidefinitivo di ottobre è nuovamente sparito dai radar e ci si limita a fare circolare indiscrezioni da prendere con lo spirito del fai da te.
La credibilità dello sport e quella dei grandi eventi in generale, passa inevitabilmente per l’affidabilità dei suoi calendari, la pandemia mondiale soprattutto nelle serie internazionali ha fatto saltare tutti gli schemi, ma in questo anno i rally e nello specifico la massima serie ha fatto più acqua di tutti e continua a farla, mettendo in evidenza un problema di governance generalizzato a tutti i livelli. Paradossalmente anche il World RX orfano del promotore è riuscito a metterne sul piatto uno, mentre per quanto riguarda i rally si è preferito rinviare, eppure la sua architettura è quella di ottobre, le certezze sono poche, soprattutto con un futuro traballante non potrebbe essere altrimenti, ma dopo avere messo sulla piazza la prima bozza nel consiglio di giugno, quando tra le varie discipline il WRC era l’unico a non avere ancora il calendario 2020, eppure già allora si parlava di Estonia, Ypres e Monza. Ad ottobre per cercare di anticipare i tempi e tentando di costruire un oggetto che tenesse la strada ci si è sbilanciati su dodici gare, ed eccezionalmente cinque riserve, alcune scelte molto discutibili ma solo il futuro potrà dire se avevamo ragione a metterci dei punti interrogativi. A questo punto la logica avrebbe voluto che quel calendario fosse confermato, almeno per quanto non è già stato cancellato come lo Svezia, oppure l’Artic o cosa si sta cercando di costruire per sostituire la gara da correre con i chiodi, per la quale non si era pensato ad una riserva. Tanto quello che sarà pubblicato magari ad inizio della prossima settimana, oppure a fine mese, ma con le feste di mezzo non ci stupirebbe arrivasse prima del Montecarlo; si tratta di calendario che andrà incontro a sicure modifiche perché indipendentemente dalle scelte credibili o meno è legato all’incertezza dell’emergenza sanitaria. Non avere pubblicato nulla, lasciando spazio ai calendari fai da te, con più bozze circolanti lede la credibilità dei rally di più di un calendario che comunque cambierà ancora nel corso della stagione.
