Oggi è davvero difficile leggere il futuro del WRC, dopo la figuraccia del regolamento tecnico 2025 – 2026, con una retromarcia ad un paio di mesi dal Montecarlo venti venticinque, il nuovo regolamento tecnico 2027, c’è ma solamente in linea teorica, in realtà è ancora in cantiere e per ora sono state tradite buona parte delle linee guida annunciate.
Il presidente Ben Sulayem sin dalla prima ora del suo mandato ha compreso il momento critico dei rally, e del WRC in particolare, ed aveva dato il mandato al suo vice con delega allo sport di preparare un nuovo regolamento in grado di attirare nuovi costruttori. L’intera struttura tecnica dei rally federale approdata in FIA nel corso di questi anni ha recuperato una lunga lista di ex: Citroen, M-Sport ecc.. . Gente competente ma cresciuta negli anni duemila, quindi legati alla filosofia dei rally tecnicamente blindati, che non si sposa con l’apertura regolamentare annunciata alla fine della passata stagione. Reid quando aveva annunciato le linee guida tra queste c’era la possibilità di spaziare tra i motori termici, ibridi, ed elettrici, un passo importante verso la filosofia dei rally del secolo passato, quando erano un banco di prova importante per lo sviluppo, delle auto di produzione. Oggi dopo dieci mesi il regolamento è chiaro solamente nella sua parte telaistica, sottoposta ai crash test e le prove strutturali dal mese di agosto, la parte riguardante la meccanica invece è un cantiere in costruzione ma saldamente ancorato al termico più tradizionale, alla faccia di chi guarda al futuro. Ad oggi l’unico costruttore realmente impegnato a sviluppare la vettura per il 2027 è la Toyota, che intende spingere sul suo tre cilindri 1600 cc turbo, ma il fatto che le questioni poste alla FIA da Abiteboul sull’ibrido non abbiano avuto risposta, lascia trasparire la scarsa volontà di affrontare a breve l’argomento motorizzazioni differenti. Da quanto è stato annunciato non si è assolutamente compreso quanto sia divaricata la forchetta prestazionale tra le Rally1 2027 e le attuali Rally2, eppure con un regolamento già scritto, anche se possono mancare dei dettagli, questa dovrebbe essere cosa nota. A questo punto è evidente che in FIA il timore di ritrovarsi nel 2027 con due soli costruttori, ad oggi l’unico sicuro è la Toyota, preferiscano giocare a carte coperte per poter fare rientrare dalla finestra l’esercito delle Rally2. In questo momento si sta delineando la peggiore scelta possibile, quella di non decidere, in grado di minare la credibilità dei regolamenti tecnici, la scelta del passo indietro alle rally2 ha dei pro e dei contro, ma ci andava il coraggio di prenderla subito. Oggi tenere aperta la finestra per fare rientrare le rally2, nel caso nel 2027 ci siano solamente Toyota e forse Ford, è un immagine pessima, forse anche peggio dei due anni di estensione regolamentare tecnica 2025 – 2026. Sbagliata o giusta possa essere stata, doveva valere la prima decisione presa a febbraio 2024, invece le pressioni dei tre costruttori presenti hanno obbligato la FIA ad una retromarcia, per poi cambiare idea dopo quattro mesi. Ed oggi la storia sembra destinata a ripetersi.
